Welfare e comunità, il Comune di reggio candida otto progetti per 6,4 milioni di euro al contributo del Pnrr

In questi ambiti: minori e famiglie, anziani, persone con disabilità o che vivono in condizioni di povertà e marginalità.

Minori e famiglie, anziani, persone con disabilità o che vivono in condizioni di povertà e marginalità. Sono gli ambiti del Welfare per i quali il Comune di Reggio Emilia, quale capofila di Ambito territoriale sociale (Ats) ha presentato otto progetti, per un valore complessivo di 6.441.500 euro, da finanziare tramite il Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr)-Missione 5 ‘Inclusione e coesione’. Tutti i progetti, qualora finanziati, dovranno concludersi entro il 30 giugno 2026.

La candidatura di Reggio Emilia è avvenuta in risposta a un recente Avviso pubblico del Governo, i finanziamenti saranno erogati dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Entro la primavera saranno resi noti i progetti ammessi al finanziamento.

IL SENSO DEGLI OTTO PROGETTI CANDIDATI – “La dimensione della Comunità è il paradigma che ci guida nelle riforme del nostro sistema di Welfare locale in uscita dalla pandemia. Il nostro obiettivo è perciò che queste risorse ci aiutino a rinforzare un indirizzo, in cui crediamo molto: quello del Welfare di comunità e di prossimità – dice l’assessore al Welfare Daniele Marchi – Rispetto alla Missione 5 del Pnrr dedicata al Welfare, Reggio Emilia, in qualità di Comune capodistretto, ha candidato otto progetti per un valore superiore ai 6 milioni di euro: sono progetti a valenza distrettuale e uno è inoltre in favore di tutta la provincia. A differenza di quasi tutte le altre linee di finanziamento del Pnrr, questa prevede risorse non solo sui contenitori (investimenti), ma anche sui contenuti (servizi), cercando di integrare interventi strutturali e innovazioni di servizio. Sono infatti interessati gli ambiti principali di intervento del Welfare municipale: minori, anziani, disabili, persone senza dimora e il servizio sociale territoriale.

“Ci troviamo – conclude Marchi – in una fase di ‘rivoluzione’ dei sistemi di Welfare locale, che comprende le Case della Comunità, per altro previste dal Pnrr nella Missione 6, il potenziamento della Domiciliarità, delle dimissioni protette, dei progetti di vita che sono inseriti in questa nuova opportunità, che vogliamo cogliere. ‘Prendersi cura della comunità con la comunità’ è la nostra direzione strategica e innovativa e in questa direzione abbiamo candidato le nostre proposte progettuali. Una sottolineatura ulteriore va fatta sulle risorse per le persone senza dimora, che consentiranno la messa a sistema del modello di intervento già sperimentato a Reggio Emilia con il progetto Reggiane-Off, attraverso il potenziamento dell’accoglienza e della presa in carico integrata delle persone”.

PROPOSTE E RISORSE – Seguendo le linee di finanziamento del Pnrr, progetti e richieste di contributi risultano così suddivisi:

Sostegno alle capacità genitoriali e prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini: progetto per rafforzare i servizi di assistenza sociale a sostegno della capacità genitoriale, delle famiglie e dei bambini in condizione di fragilità e vulnerabilità. Importo richiesto: 211.500 euro.

Autonomia degli anziani non autosufficienti (a valenza provinciale): progetti diffusi di riqualificazione di spazi abitativi, investimenti infrastrutturali, potenziamento della rete integrata dei servizi legati alla domiciliarità. Per la città di Reggio Emilia, il contributo eventualmente assegnato sarà utilizzato quale investimento per la riqualificazione degli appartamenti protetti di Asp Città delle Persone. Importo totale richiesto è di 2.460.000 euro.

Rafforzamento dei servizi sociali domiciliari a favore della domiciliarità. Questo progetto riguarda le cosiddette “dimissioni protette” e prevede la costituzione di equipe professionali e iniziative di formazione specifica per favorire la de-istituzionalizzazione e il rientro a domicilio dagli ospedali con la disponibilità di servizi e strutture per l’assistenza domiciliare integrata. Importo richiesto: 330.000 euro.

Rafforzamento dei servizi sociale e prevenzione del fenomeno del burn out tra gli operatori sociali: è un progetto per azioni di supervisione, con percorsi di confronto e condivisione volti ad accompagnare gli operatori sociali nell’esercizio della professione, con l’obiettivo di garantire e mantenere il loro benessere, rinforzando il senso ed il valore del proprio operato. Importo richiesto: 210.000 euro.

Percorsi di autonomia per persone con disabilità. Sono progetti a sostegno delle persone con disabilità che prevedono  tre linee di intervento:

1) definizione del progetto individualizzato e attivazione dei sostegni;

2) adattamento degli spazi con domotica e assistenza a distanza;

3) sviluppo delle competenze digitali per il lavoro.

Su questa linea sono stati presentati due progetti di Ats, uno con ricaduta sul territorio di Reggio Emilia, uno con ricaduta sul territorio dell’Unione Colline matildiche.

Le risorse saranno destinate a Reggio Emilia per gli sviluppi di Progetto di vita e Progetto Durante e Dopo di noi. Importo richiesto: 750.000 euro per ciascun progetto.

Housing temporaneo. In questo caso, è un progetto per la realizzazione o il miglioramento di strutture di assistenza alloggiativa temporanea con un percorso personalizzato per l’utente, volto al superamento dell’emergenza.

Questo progetto è equivalente a una star up, dedicata alla cosiddetta grande marginalità, alle persone senza dimora, in linea con l’approccio accoglienza diffusa e presa in carico integrata già sperimentato con il progetto Reggiane Off. Importo richiesto: 710.000 euro.

Centri servizi per persone povere. Il progetto prevede la realizzazione di Centri servizi quali punti di accesso, contato, presa in carico e fornitura appunto di servizi, diffusi sul territorio e ben riconoscibili, destinati a persone in condizione di marginalità anche estrema e senza dimora. Importo richiesto: 1.090.000 euro.