Università senza barriere: Stefano, 22enne autistico e Youtuber discute il suo elaborato finale

abato 19 giugno alle 11 l’Aula Magna Manodori Unimore, in viale Antonio Allegri 9, vedrà realizzarsi un sogno, quello di Stefano Lombardi e di altri tre ragazzi speciali come lui.

Una vita di opportunità reali per i ragazzi disabili rappresenta una grande conquista. Sabato 19 giugno alle 11 l’Aula Magna Manodori Unimore, in viale Antonio Allegri 9, vedrà realizzarsi un sogno, quello di Stefano Lombardi e di altri tre ragazzi speciali come lui. Stefano, 1.88 m di simpatia, è un 22enne autistico ad alto funzionamento che ha frequentato alcuni corsi della facoltà Scienze dell’Educazione e proprio sabato discuterà il suo elaborato finale.

Dopo un percorso di studi durato tre anni con Università 21, la prima associazione in Italia che permette a ragazzi portatori di disabilità cognitivo-comportamentali di vivere il mondo universitario, Stefano festeggerà un traguardo molto atteso. Con l’elaborato finale dal titolo “I videogiochi dalla loro nascita alla mia esperienza”, Stefano parlerà di tecnologia e gaming. Un’autentica passione che, nel corso del tempo, lo ha portato a maturare diverse esperienze. Tra queste c’è un tirocinio in un negozio di videogiochi di Reggio Emilia dove ha conosciuto Antonio, il titolare, oggi un grande amico. Stefano è anche un assiduo Youtuber, capace di raccontare esperienze di vita e recensire le ultime novità tecnologiche. Stefano scherza, cerca il dialogo e si informa ogni giorno, consapevole delle difficoltà ma sempre pronto a mettersi alla prova.

“Sono Stefano, soffro di un disturbo dello spettro autistico – dice presentandosi – e, come spesso accade per chi soffre di autismo, la tendenza ad essere ghettizzato esiste, viaggia con te, ma io invece vivo di relazioni, amo stare con le persone, cerco le amicizie e relazioni, che vorrei semplici, vere, senza filtri, proprio come sono io”.

Accanto a Stefano c’è una madre con il cuore pieno di quella determinazione e forza che solo l’amore per il proprio figlio può alimentare. Rosa Ruggiero, presidente dell’associazione Cobalto Autismo Adulti Autonomia che si occupa dell’integrazione e dell’inclusione di ragazzi autistici adulti, ha sostenuto il progetto di Università 21, nato dall’esperienza di un’altra donna che vive la disabilità, Loretta Melli, mamma di un ragazzo affetto dalla sindrome di Down.

“Nella disabilità, come poi nei percorsi di vita normali – spiega Rosa Ruggiero – le speranze miste ad aspettative, la paura mista al coraggio, la forza e la determinazione, deviano verso un cammino con ben poche certezze, per cui, ho deciso di dare a Stefano l’opportunità dell’esperienza universitaria attraverso Università 21. Aver contribuito alla nascita dell’associazione, grazie alla proposta della sua presidente che si occupa di prendere per mano e non abbandonare i ragazzi disabili che hanno concluso il ciclo di studi, è stata una vera fortuna, oltre che un momento di crescita umana. Stefano, con impegno e costanza, ha frequentato questa triennale superando con successo ben 11 esami, crescendo in consapevolezza sia delle sue differenti abilità che sotto il profilo umano, imparando a confrontarsi e a dover convivere con un punto di vista diverso, fatica enorme nell’autismo”.

Università 21 oggi vede inseriti 17 ragazzi affiancati da cinque giovani educatori. Ad oggi tutto il carico economico è affrontato dalle famiglie.