Un ring di pace: giovane dello Saharawi sfida un pugile marocchino della Reggiana Boxe

Un incontro impossibile, che soltanto in una cornice come quella dei Giochi del Tricolore poteva avvenire.

Un ring per la pace. A volte non servono titoli o medaglie per trionfare; così è stato sabato sera sul ring allestito in occasione dei Giochi del Tricolore davanti al teatro Valli. Omar Salem, un giovane ragazzo proveniente dal territorio dello Saharawi, martoriato da una guerra infinita fratricida, si è esibito in un amichevole match contro Badr Gribiss, un pugile marocchino della Reggiana Boxe Olmedo.

Un incontro impossibile, che soltanto in una cornice come quella dei Giochi del Tricolore poteva avvenire. Dopo una ripresa resa concitata dalla faida decennale, i due ragazzi hanno iniziato a dialogare coi guantoni, mostrando il meglio che il pugilato sa creare: l’ordine dal caos. Commovente, a fine match, l’abbraccio tra i due, che si sono scambiati qualche parola di apprezzamento e hanno voluto immortalare quel momento in una foto che è già di per se una medaglia d’oro.

“Se ci fosse un ring dappertutto, forse ci sarebbero meno guerre – commenta ancora emozionato il maestro Valentino Manca, che ha portato qualche ragazzo della Reggiana Boxe Olmedo sul ring per l’esibizione – E’ stato bellissimo vederli parlare alla fine. Questi ragazzi dello Saharawi vivono da emarginati, da nomadi, in costante contatto con la guerra e l’esclusione. Questa foto va oltre i confini della nazionalità, della guerra, della politica”. Altri sette giovani ragazzi dello Saharawi sono saliti sul ring, incrociando i colpi con i pugili reggiani, in un contesto di divertimento sano e che supera ogni barriera.

Intanto continua a macinare vittorie su vittorie il campione reggiano dei pesi leggeri Giacomo Giannotti, che venerdì nella riunione organizzata dalla cooperativa Sant’Antonio di Piacenza, ha incontrato Alessandro Gatti della Pugilistica Lucchese, un esperto ventunenne con 43 match all’attivo e svariate partecipazioni ai campionati italiani.

Ma “White Jack”, come è stato scherzosamente ribattezzato Giannotti al Mirabello, non gli ha lasciato il tempo di capire cosa stesse accadendo: un capolavoro fatto tutto di anticipi sui colpi, di difesa e contrattacchi precisissimi. Oltre all’attuale campione italiano della categoria 63,5 kg hanno combattuto anche il ventunenne Kevin Koltraka, al suo terzo match. Il 60 chili della Reggiana Boxe Olmedo ha però avuto sfortuna: durante la prima ripresa un colpo fortunato dello sfidante di casa lo ha portato al conteggio e per sicurezza l’angolo granata ha deciso per la sospensione cautelare. Koltraka era al suo terzo match in carriera, avrà quindi modo di crescere e rifarsi.

Infine è toccato al furioso Sabri Mouchine salire sul ring, contro il beniamino piacentino Bilal Amin, un pugile con all’attivo più di sessanta match. Ma Mouchine non si è fatto intimorire, incassando nella prima ripresa e poi dominando la seconda e buona parte della terza. I giudici hanno optato per un verdetto di parità, nonostante Sabri avesse mostrato certamente qualcosa in più. 

In allegato la foto dei due ragazzi che si sono sfidati davanti al Teatro Valli e una dei tre pugili reggiani a Piacenza con il maestro Michael Galli