Jaima Sahrawi propone “Tracce nel vento”, un concorso video e grafico per costruttori di ponti, saltatori di muri ed esploratori di frontiere.
In premio, un viaggio ai campi profughi sahrawi a Tindouf in Algeria per il progetto Jalla Gumu dal 27 dicembre 2025 al 3 gennaio 2026.
Il concorso è realizzato in collaborazione con il Comune di Quattro Castella e Fondazione E-35, aperto ai giovani di età dai 16 ai 29 anni di Reggio Emilia, provincia ed Emilia Romagna. I prodotti vanno inviati entro il 22 aprile 2025 all’indirizzo jaimasahrawi@gmail.com.
Come partecipare
Il progetto
Con il Progetto Jalla Gumu 2024-2025 abbiamo esplorato insieme agli alunni e le alunne di una scuola al campo profughi saharawi in Algeria il tema della “Poesia, memoria, identità” di questo popolo. Ci siamo ispirati al testo tradotto da Giulia Maltesi “Riti di Jaima” dei poeti saharawi viventi dove si cita Solana Ruano che così li descrive:
(…) Il poeta all’interno della società saharawi godeva già di autorità e autorevolezza in quanto guida e referente culturale e creatore del mito: L’arte poetica in suo possesso era ed è intesa come “dono” divino “mouhiba”. (…)
E così, attraverso la poesia, conosciamo e riconosciamo la cultura e l’anima saharawi che aspetta l’attuazione del diritto all’autodeterminazione da prima ancora che l’ONU lo riconoscesse ufficialmente con le sue risoluzioni.
Il Sahara Occidentale è l’ultima colonia d’Africa occupata prima dalla Spagna grazie alla Conferenza di Berlino iniziata nel 1884 e poi invasa dal Marocco nel 1975 per poter tranquillamente sfruttare le miniere a cielo aperto di fosfati e continuare a pescare nel suo ricco mare.
Una occupazione violenta e illegale che ha costretto alla fuga e al riparo in Algeria una parte della popolazione dividendo famiglie e affetti.
Con il Cessate il fuoco del 1991 l’ONU crea la Minurso, la missione che avrebbe dovuto garantire il Referedum di Autodeterminazione, ma sono passati 50 anni dall’occupazione e ancora oggi questo diritto non è stato salvaguardato.
A Reggio Emilia si inizia a conoscere la causa del popolo saharawi nel 1999 dove vengono accolti i primi bambini e bambine conosciuti oggi come “i piccoli ambasciatori e le piccole ambasciatrici saharawi”.
Questa prima accoglienza fa nascere l’anno successivo nel 2000 l’Associazione Jaima Sahrawi e fa stipulare il Primo Patto di Amicizia tra il comune di Reggio Emilia e la provincia di Smara al campo profughi saharawi a Tindouf in Algeria a cui si sono seguiti altri 17 Patti di Amicizia di comuni da tutta la provincia.
Sono passati appunto 25 anni e il sostegno politico e umanitario continuano per la dignità di questo popolo che ha reso possibile la nascita della loro Repubblica in esilio la RASD – Repubblica Araba Sahara Democratica.
Pur avendo lo status di rifugiati, il campo profughi è a tutti gli effetti, una regione organizzata con le sue provicie e comuni, con le scuole, con gli ospedali con i centri culturali, con i ministeri e tutto il necessario per poter vivire al meglio in un luogo considerato ostile come il deserto.
Per festeggiare i 25 anni dell’associazione e del Patto di Amicizia del comune di Reggio Emilia ha preso vita l’idea di dare un’opportunità a un o una giovane di partecipare a un viaggio di conoscenza e di solidarietà ai campi profughi che ogni anno l’associazione Jaima Sahrawi organizza come primo premio del Concorso video e grafico.