È aperta fino a Natale ad Albinea la “LaCasadelleCoseBuone”, un negozio temporaneo pensato per far conoscere i prodotti gastronomici delle cooperative sociali reggiane e non solo. L’esercizio si trova sotto l’isolato Fola ad Albinea, in via Crocioni 1/n, non lontano dal centro, ed è gestito da Casa Betania, una delle più note realtà solidali albinetane e non solo. All’interno, si possono trovare cibi, manufatti e materie prime realizzati nel laboratorio di Casa Betania o provenienti dalle cooperative sociali e agricole del territorio, così da valorizzare i progetti già esistenti.
Dopo il taglio del nastro di metà novembre alla presenza del sindaco Nico Giberti e della parlamentare reggiana Antonella Incerti, il “temporary store” lavorerà sino a Natale nei fine settimana, dalle 8.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.30 del venerdì e del sabato e dalle 8.30 alle 13 della domenica. È possibile anche richiedere consegne telefoniche, chiamando il numero 379 2144895 e visitando il sito www.casabetania.it.
La risposta delle altre realtà coinvolte è stata buone, con tante adesioni arrivate a Casa Betania dopo la presentazione dell’idea: «L’esperienza è stata ancor più sorprendente perché ha trovato un immediato riscontro positivo tra diverse cooperative sociali e aziende agricole bio del territorio, che hanno deciso di collaborare alla realizzazione del temporary», racconta Davide Pellizzari, responsabile di Casa Betania.
«In questo particolare periodo, crediamo sia in sintonia con il sentire delle persone abbiamo desiderio di stare insieme in sicurezza, di condividere, di offrire alla comunità un luogo in cui trovare accoglienza, calore e cose buone dalle nostre terre, per sé, per la propria famiglia e per le persone più care», spiegano i promotori. Nel negozietto, si potrà «spendere un poco di tempo e di risorse per sostenere quelle realtà che, nel momento storico che stiamo vivendo, pur essendo estremamente fragili, rappresentano luoghi possibili da cui ripartire per essere comunità solidale e attenta a tradizioni e qualità della nostra terra».