Fin dall’Alto Medioevo l’albero di Natale è visto come riferimento all’albero della croce, i cui rami sono ingemmati dal sangue di Cristo, i cui frutti sono quelli della Grazia.
Sospeso tra l’albero dell’Eden e la croce sul Calvario, l’albero natalizio, ricco di luci, di colori, di vita, è la trasfigurazione del crudele strumento di morte. I rami generosamente addobbati sono portatori di frutti e doni salvifici.
Partendo da questi concetti, Reggio Ricama ha voluto realizzare un albero il cui linguaggio fosse quello dell’amore espresso dal simbolo stesso dei sentimenti positivi: il cuore. L’amore e la gioia sono infatti il profondo significato del Natale, quando anche “gli alberi della foresta si rallegrano di fronte al Signore che viene” (Salmo 95).
Perciò le socie del Circolo Culturale Reggio Ricama hanno realizzato 250 cuoricini, ciascuno unico e originale, per addobbare un albero destinato ad essere donato al Papa come auspicio di pace nei cuori di ogni uomo. L’alberello arriverà a Santa Marta nei prossimi giorni e sarà posto nell’appartamento del Pontefice insieme a un presepe.
Alle tradizionali figure dei “protagonisti” della Notte santa si uniranno la statuina di una donna, a ricordare le mille facce del dolore che colpiscono tante donne a causa di odio, guerre, ingiustizie, e la statuina di un viandante, in memoria dei tanti che sono costretti a spostarsi in cerca di una esistenza migliore.
Ulteriore figura quella di un frate francescano, in ricordo degli 800 anni dal presepe di Greccio che Francesco d’Assisi volle realizzare la notte di Natale del 1223.