Reggio Emilia sempre più vicina alla mozione sull’endometriosi che viene dai cittadini: mancano poche firme

Nella giornata di sabato 19 marzo, ospitata da Conad Roncocesi, sono state raccolte circa 150 firme per il Comune di Reggio Emilia e per la proposta di legge regionale.

Si è tenuto nell’area del Conad Roncocesi di Reggio EMilia il secondo appuntamento di raccolta firme della campagna ENDOMETRIOSI: FIRMA ADESSO! la prima petizione italiana per richiedere tutele per le donne con Endometriosi, una malattia cronica che colpisce 3.000.000 di donne italiane, e può impattare sulla vita delle giovani in termini di qualità di vita personale e lavorativa, ospedalizzazioni, danni permanenti, e infertilità. 

Nella giornata di sabato 19 marzo, ospitata da Conad Roncocesi, sono state raccolte circa 150 firme per il Comune di Reggio Emilia e per la proposta di legge regionale. Redattrice della proposta è l’attivista e paziente reggiana Sara Beltrami che, insieme ad un gruppo di cittadine e associazioni nazionali, ha lanciato la richiesta di una raccolta di firme popolare indirizzata al Comune e alla Regione Emilia Romagna con l’obiettivo di garantire alle pazienti diritti sociali come quello alla salute, al lavoro e alla cura.

La mozione di iniziativa popolare è una proposta concreta redatta per iscritto volta a fare esprimere il Consiglio Comunale su questioni politiche ritenute importanti. Le mozioni possono essere presentate dai cittadini raccogliendo un quantitativo minimo di firme autenticate (residenti maggiorenni).

“Si sono mobilitati cittadini da ogni angolo di Reggio Emilia, dalla Provincia e dalla Regione. Non è mai successo che si parlasse tanto di diritti per le donne con endometriosi, è una mobilitazione che ha già pochi precedenti. Partiamo dal Comune e dalla Regione, poi arriveremo al Ministero. I cittadini stanno chiedendo di garantire alle pazienti diritti basilari come quello alla salute, al lavoro e alla cura.”

Oggi le pazienti affette da endometriosi non hanno tutele sul posto di lavoro né un’esenzione ticket per i costi di terapie e visite. Una condizione inasprita dalla pandemia, che ha visto 1 donna su 2 peggiorare la propria situazione economica, riducendo così la propria capacità di curarsi.

Secondo il Ministero della Salute in Italia interessa il 30-50% delle donne non fertili o che hanno difficoltà a concepire. La sfida è anche quella di individuare in modo rapido percorsi diagnostici e terapeutici mirati e preventivi. Il tempo medio per la diagnosi è molto lungo, intorno ai 9 anni. Si stima che trascorrano in media 4 anni prima che la paziente consulti il medico, e altri 4 per l’identificazione e la conferma della diagnosi, dopo una media di 5 specialisti consultati.

La campagna parte da Reggio Emilia, prima città italiana a scendere in campo per poi voler diventare una campagna nazionale, e mira a raggiungere un largo numero di Comuni con l’appoggio delle associazioni nazionali. Prossimo e ultimo appuntamento:

  • Sabato 26 Marzo a Reggio Emilia
  • in Piazza Fontanesi dalle 9.00 alle 13.00
  • in Piazza del Monte dalle 15.00 alle 18.00

Per sostenere la campagna e avere i moduli per le firme potete contattare il numero 340 1059482 o la mail  endometriosifirmaora@gmail.com.

Sul territorio per vidimare i moduli della raccolta firme come pubblico ufficiale saranno presenti i consiglieri comunali Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli, da sempre vicini alle richieste dei cittadini.