Reggio Città solidale – dal “boom” del lockdown a fenomeno diffuso: la pandemia fa volare il volontariato reggiano

Nel complesso, nel corso del 2020 sono stati 285 i cittadini (di cui 189 residenti nel Comune di Reggio) che hanno contattato lo sportello di orientamento Csv Emilia per ricevere informazioni rispetto alla possibilità di diventare volontario.

L’emergenza sanitaria e le limitazioni imposte dal lockdown prima e dai successivi decreti hanno spinto tanti reggiani a mettere il proprio tempo a disposizione della collettività. A dirlo sono i numeri del volontariato registrati tra gennaio e settembre 2020 da parte dello sportello Csv Emilia che ha visto un vero e proprio “boom” di contatti proprio nel periodo marzo-maggio 2020, in concomitanza con la fase acuta dell’emergenza. Per poi continuare a ricevere adesioni, lungo tutto l’arco dell’anno e tuttora.

La forte attivazione delle risorse umane e sociali avviata in quel periodo ha portato il Comune di Reggio a rinnovare lo scorso giugno una convenzione con Csv Emilia per la co-gestione e co-progettazione di progetti di volontariato civico. Lo sportello Csv Emilia, partner del progetto comunale R+, costituisce infatti un utile strumento per favorire l’incontro tra domanda e offerta di volontari e permettere a ciascuno di trovare il progetto in cui spendere al meglio le proprie competenze e disponibilità.

L’obiettivo di questo accordo è quello di fare tesoro di quanto emerso durante la fase più critica dell’emergenza e di non disperdere il patrimonio di risorse che si sono attivate. Per questo viene ora lanciata anche una campagna per far conoscere ai reggiani le numerose opportunità presenti sul territorio per impiegare il proprio tempo in attività di utilità sociale.

DICHIARAZIONI

“A Reggio Emilia il volontariato resta un tratto distintivo della comunità – dice l’assessore comunale alla Partecipazione Lanfranco De Franco – Nonostante la pandemia e l’emergenza che stiamo ancora attraversando, i cittadini mantengono interesse e motivazioni per l’aiuto nei confronti di altre persone, nella cura dei beni comuni e anche nel supporto alle attività che stanno caratterizzando questa fase. I volontari sono stati fondamentali fin dal primo lockdown nella distribuzione delle mascherine e dei pasti a domicilio, per passare più di recente alla cura degli animali domestici dei quarantenati. R+ è un progetto importante anche perché non è un progetto esclusivo del Comune, ma attraverso il rapporto con il Centro servizi per il volontariato dà respiro a tutto il mondo del terzo settore reggiano, realizzando un progetto a più voci. Tutto questo ci conferma che dai momenti di crisi si esce solo con il contributo di tutti.”

“Questo è un progetto che mette assieme in maniera vera e condivisa sia le realtà pubbliche che quelle del Terzo Settore, un esempio concreto di lavoro e impegno per il bene comune. Un bene comune che si concretizza in tanti modi e in tante sfaccettature, in tanti modi in cui aiutare le persone e la collettività – dice Umberto Bedogni, vicepresidente di Csv Emilia, il Centro di servizio per il volontariato per le province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza – Il difficilissimo periodo che stiamo vivendo ha ricordato ancora più quanto sia fondamentale il ruolo del volontariato e dei volontari nelle nostre vite e nel nostro vivere quotidiano. Il terzo settore è da sempre una delle colonne reggiane, lo ha confermato nel 2020 e nel 2021, nell’emergenza, ringraziamo il Comune per questo prezioso nuovo sforzo di coinvolgimento verso la cittadinanza attiva”.

I NUMERI DEL 2020

L’isolamento di molte persone a casa in smart working o in cassa integrazione, così come la voglia di rendersi utili in un momento di grande fragilità sociale, hanno fatto sì che tante persone nuove si interessassero ai servizi di volontariato presenti sul territorio nell’ambito del progetto comunale R+ o decidessero di aderire alle nuove possibilità offerte dalla contingenza, come ad esempio la consegna della spesa a domicilio o la cura degli animali delle persone in quarantena. Oltre agli strumenti istituzionali (pagine internet di Dar Voce e del progetto comunale R+), moltissimi sono stati i contatti ricevuti a seguito della “call”fattadal sindaco in quei giorni che ha segnato un forte incremento delle richieste di informazione e che ha portato all’attivazione di 122 nuovi volontari.

Nel complesso, nel corso del 2020 sono stati 285 i cittadini (di cui 189 residenti nel Comune di Reggio) che hanno contattato lo sportello di orientamento Csv Emilia per ricevere informazioni rispetto alla possibilità di diventare volontario. Di questi la maggior parte erano donne (62%) e persone giovani, appartenenti soprattutto alle fasce 25-34 anni (29%) e 35-44 anni (20%), complice anche il fatto che, per le restrizioni del Dpcm in vigore, non è stato possibile coinvolgere né i minorenni, né gli over 65.

Dei 285 attivati, 128 si sono occupati di progetti legati alla consegna domiciliare di pacchi alimentari o della spesa (18 porgetti su un totale di 25 progetti attivi nel periodo marzo-maggio), messi in campo per rispondere a bisogni e necessità emerse nel periodo di massima emergenza sanitaria. Altri volontari sono stati invece coinvolti in progetti di supporto dell’infanzia (aiuto compiti) e sostegno di persone non autonome.

Dai dati del volontariato 2020 emerge una significativa attivazione dei giovani, sostenuta anche dall’ufficio Infogiovani del Comune di Reggio e dal servizio “Giovani protagonisti” grazie ai quali è stato possibile offrire agli under 30 una vasta scelta di opportunità di volontariato ‘tagliate’ su una fascia di età giovane.

Uno dei settori che ha riscosso maggiore interesse da parte dei volontari, forse anche perché legato alla possibilità di trascorre del tempo all’aperto, è stato inoltre quello dell’ambiente. Rispetto a questo ambito, sono nati numerosi gruppi informali, nati spontaneamente al di là dei progetti R+ e dello sportello Csv Emilia. Da marzo 2020, oltre 200 persone sono state coinvolte in dieci diverse iniziative di raccolta di rifiuti abbandonati, che hanno portato alla raccolta di una media di 50 sacchi (da 120 litri) di rifiuti a iniziativa, per un totale di 500 sacchi (60mila litri).