“L’empowerment dei professionisti del lavoro sociale nelle comunità rurali”.E’ il tema del manuale di buone pratiche per il contrasto al burnout (tema diventato ancora più presente, e più pressante, nell’anno della pandemia) realizzato dal gruppo di lavoro del progetto europeo EPSWRA, a cui CSV Emilia partecipa dall’avvio del percorso tramite la propria sede reggiana, all’epoca ancora centro di servizio provinciale DarVoce.
Il manuale, pubblicato in diverse lingue per essere frubibile dagli utenti delle varie nazioni che fanno parte del progetto, è curato da Sonya Budeva e Teodora Todorova della St. Cyril and St. Methodius University of Veliko Turnovo in Bulgaria. Al loro fianco, 87 assistenti sociali, praticanti in piccole realtà e provenienti da sette paesi europei, che hanno contribuito all’opera con la loro esperienza e le loro idee di buona prassi.
Di cosa si parla? “Le metodologie di formazione e apprendimento nel campo dei servizi sociali stanno cambiando, e si è verificato un aumento nell’utilizzo della tecnologia, della condivisone delle buone prassi e della pratica riflessiva. Il progetto ESPWRA per oltre due anni, e in sette paesi diversi, ha raccolto e valutato le tecniche e gli approcci più utili e funzionali. L’esperienza e la conoscenza che sono state acquisite durante il progetto sono state riunite in questa guida, che cerca di catturare e trasmettere parte della saggezza e dei progressi compiuti, nonché degli indicatori dei comportamenti da evitare”, si spiega nella prefazione.
La prima parte della guida include le buone prassi per la prevenzione e la gestione della sindrome di burnout, come le tecniche di self-care, la supervisione, il time management, le reti sociali professionali e altre strategie. La seconda parte descrive le buoni prassi per l’empowerment degli assistenti sociali nei processi decisionali e nel lavoro di tutti i giorni, come il volontariato, il coinvolgimento della comunità, la collaborazione e altro.