Presentati i dati della Caritas reggiana su povertà e risorse

Il report sulle povertà in provincia di Reggio Emilia 2021-2022 “Nessuno si salva da solo”.

Il 26 aprile Andrea Gollini, direttore della Caritas Reggiana, insieme a Chiara Franco, direttrice dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, hanno presentato il Report sulle povertà in provincia di Reggio Emilia 2021-2022 “Nessuno si salva da solo”.

Chiara Franco ha introdotto portando alcuni elementi sul come è cambiata la povertà e come risulta il panorama nazionale: “L’Emilia Romagna subisce come altri territori gli effetti della pandemia, soprattutto per alcune tipologie di famiglie rispetto ad altre, come i nuclei numerosi, persone sole e famiglie con stranieri, famiglie in situazione di disoccupazione. Vi è un peggioramento di tutti gli indici per misurare la povertà soprattutto al Nord, in particolare nel Triveneto. Diversa è la situazione in Emilia-Romagna che risulta essere la regione più virtuosa ma che presenta comunque delle criticità: coloro che già si trovano in una situazione di vulnerabilità per molteplici cause oltre a quella strettamente economica faticano a uscirne e un rischio maggiore di caduta in povertà per quelle persone e gruppi sociali ritenuti precedentemente in una posizione sicura”.

Andrea Gollini ha affermato che: “Questo Report ci conferma, come dice Papa Francesco, che “nessuno si salva da solo”. La realtà che viviamo ci conferma la nostra fragilità, fa cadere l’illusione o meglio la presunzione della separazione fra chi aiuta e chi viene aiutato, ci restituisce però la capacità di immedesimarci nell’altro sofferente essendo noi stessi in prima persona sofferenti e spaventati. Questo passaggio di presa di coscienza non è da vivere come una disgrazia ma come un dono. L’aiuto quello vero si genera solo all’interno di una relazione e la relazione può avvenire unicamente se ci si riconosce come umanità soggettivamente differenti ma ugualmente degne e intimamente connesse.

Se siamo tutti fragili e tutti necessitiamo gli uni degli altri, ne deriva automaticamente la necessità di collaborare, di lavorare in rete.Casa, lavoro e problemi materiali: cambia l’ordine delle necessità. La difficoltà nella ricerca di abitazioni ad un prezzo accessibile è diventata la prima causa di caduta nella marginalità. Occorre ripensare i servizi mettendo al centro la necessità di creare spazi di relazione e non le prestazioni da erogare, supportare le persone grazie al sostegno della rete e promuovere comunità capaci di condividere le loro risorse, accettando e anzi valorizzando le singole fragilità. Occorre attuare politiche che tutelino i diritti umani delle singole persone e nuclei e contemporaneamente cercare di promuovere interventi volti a ricostruire o rinforzare il tessuto sociale”.

Potete visionare e scaricare il Report completo, un riassunto delle evidenze più importanti della ricerca, le slide utilizzate durante la presentazione. Quest’anno abbiamo pensato di non fermarci alla presentazione ma di cogliere l’occasione per una riflessione più approfondita su come sia cambiata la povertà e il contrasto ad essa nel nostro territorio. Lo faremo con esperti dei temi scelti, con l’esperienza degli operatori della nostra Caritas diocesana e attraverso il confronto con altre realtà del nostro territorio che di occupano di povertà.

Ci sembra una bella occasione per fare uno scatto di pensiero e di cultura, per affrontare in modo più profondo e intelligente quanto ci dicono i numeri, per procedere in collaborazioni sempre più strette e per ribadire che, davvero, “nessuno si salva da solo”. Qui trovate il programma degli incontri di approfondimento aperti alla cittadinanza.