Di quale realtà parliamo in un tempo in cui questa tende a coincidere con la sola pandemia? Come associazione Nondasola, che gestisce il Centro Antiviolenza Casa Delle Donne, vogliamo portare all’attenzione un’altra realtà spaventosa che investe l’esistenza delle donne e non le fa stare sicure nonostante il confinamento. Si chiama violenza maschile sulle donne, una realtà che uccide con la frequenza funesta di una donna morta ogni tre giorni e che ha visto crescere la sua virulenza nel periodo del lockdown.
Di pandemia sistemica, inarrestabile, si dovrebbe parlare a proposito della violenza sulle donne, un sopruso che non ha confini e non lascia immuni le generazioni più giovani, tant’è vero che sono molte le giovanissime vittime di partner altrettanto giovani. Lo scorso mese la diciassettenne Roberta Siragusa è stata uccisa e gettata in un burrone dal fidanzato diciannovenne, Pietro Morreale che ha poi dato alle fiamme il corpo della ragazza. I femicidi da sempre ci parlano di uomini che si avventano con ferocia sul corpo di donne e di figli/figlie. Sono storie che hanno radici in esistenze comuni dove ancora il potere maschile può decidere della vita e della morte delle donne in quanto donne. Sono storie di vite interrotte, di sogni difesi fino all’ultimo, storie di ragazze, di donne che hanno creduto di salvare con l’amore la loro relazione, di vite infantili spezzate. Sempre il gennaio scorso il piccolo Ludovico è stato massacrato con più corpi contundenti, insieme alla madre Teodora Cassanta, dal padre Alexandro Riccio che lo ha finito con una coltellata alla gola. Corpi e esistenze attraversate dalla pandemia della violenza maschile, dove il femicidio è l’esito fatale di un assedio psicologico e fisico che ha scandito le giornate di molte, troppe donne.
Notizie derubricate a cronaca, a voci fuori campo, una realtà rimossa e guardata come insieme di dati, tra i tanti dati di questo dissesto. Come l’ultima indagine ISTAT che riporta una diminuzione di omicidi, mentre solo i femicidi mantengono la stessa percentuale negli anni.
In un tempo in bilico fra un ieri lanciato in una corsa inarrestabile e un oggi spaventato e forse più avvertito rispetto al valore della vita, ancora, come sempre, le donne muoiono per la stretta scorsoia del proprio partner.
Nondasola è impegnata da oltre vent’anni a contrastare sul territorio la violenza sulle donne e in questo tempo distopico non si è fermata, continuando a curare l’accoglienza e l’ospitalità delle donne maltrattate e a mettere in campo azioni per la prevenzione della violenza maschile. Di concerto con il Comune di Reggio Emilia Nondasola ha coinvolto giovani uomini per una campagna sociale di prevenzione il cui nome WO-MEN racchiude in sé l’idea di una presa di parola del maschile sulla violenza per avviare un dialogo tra i sessi all’insegna di uno spazio reciproco di libertà e di tutela della vita delle donne.