Nuova chiamata per il progetto “Immunità Solidale”

lanciato a marzo da tre realtà reggiane, Città Migrante, Casa Bettola e LabAQ16, per sostenere le persone in difficoltà durante la fase peggiore dell'emergenza.

Lo scoppio della pandemia nella quale da marzo siamo immersi ha trasformato radicalmente le nostre vite, le nostre abitudini e modi di relazionarci. Il contesto pandemico che stiamo vivendo ha altrettanto messo a nudo le contraddizioni di questo sistema sociale e fatto emergere ancor più chiaramente che non tutti abbiamo le stesse possibilità e gli stessi mezzi per affrontare questa crisi.

Fin dai primi giorni di lockdown, come spazi sociali di Reggio Emilia, ci siamo attivati insieme a diversi volontari e volontarie per costruire una rete di mutuo soccorso che a livello territoriale si è organizzata per riuscire a consegnare a domicilio alimenti e farmaci alle persone più vulnerabili, per distribuire casse alimentari a chi si trova in difficoltà economiche, per recuperare e donare dispositivi digitali a chi non aveva accesso agli strumenti per potersi adattare alla didattica a distanza o allo smart working, e infine, per gestire telefonicamente consulenze sindacali e informazioni sulle pratiche di cittadinanza. Le azioni messe in campo in questi mesi sono state importanti per dare una risposta solidale collettiva affinché i costi della pandemia non venissero scaricati verso il basso e per affermare che nessuno deve restare solo.

Oggi, nel mezzo della seconda ondata di Covid-19, dobbiamo fare i conti con una realtà ancora drammatica. Nei mesi appena trascorsi le misure messe in atto dal governo per affrontare la grave crisi sociale ed economica, che accompagna quella sanitaria, hanno mostrato la non volontà di cambiare paradigma, di non voler investire ampie risorse nei servizi pubblici essenziali come sanità, scuola e trasporti, di non voler avanzare politiche di welfare universali che liberino dal ricatto tra salute e reddito, scegliendo di mantenere al contrario forte la complicità tra istituzioni e i grandi gruppi industriali che durante la pandemia hanno accresciuto i propri profitti.

Ciò che tali scelte comportano ci proietta in un tempo presente e futuro in cui vedremo acuirsi nelle città e nei quartieri povertà e disuguaglianza; uno scenario di fronte al quale sentiamo la necessità di rilanciare e rafforzare quei legami solidali e quelle pratiche mutualistiche che insieme abbiamo costruito.

Vogliamo pertanto estendere una chiamata a tutte le persone che in questo momento desiderano attivarsi in forme di sostegno e cooperazione, per non lasciare indietro nessuno e nessuna. Un appello che rivolgiamo in primo luogo ai tanti e tante giovani ora nuovamente allontanati da scuole e università, dai luoghi di formazione, condivisione e scambio reciproco, in cui si esprime il ruolo sociale dello studente. Con immunità solidale intendiamo rompere l’isolamento, e attraverso la solidarietà mantenere vive le possibilità di incontro, relazione e mobilitazione.

Per unirsi a Immunità Solidale, contattare i numeri 351 6472324 e  338 6066779 e scrivere a immunitasolidale.re@gmail.com.