Un giovane caregiver è un bambino, un adolescente o un giovane adulto che si prende cura di un proprio familiare fragile o non autosufficiente. Si stima che in Italia siano oltre 400mila i giovani caregiver tra i 15 e i 24 anni, ma è probabile che questi numeri siano sottostimati.
Seguire un adulto o un altro minore che soffrono di una malattia fisica o psichica può essere motivo di gratificazione e soddisfazione, ma anche fonte di emozioni negative come rabbia, tristezza, solitudine, senso di colpa. Inoltre, quando gli impegni di assistenza sono significativi diventa più complicato frequentare regolarmente e con profitto la scuola, vedere gli amici, trovare un lavoro, fare sport. Le responsabilità collegate all’assistenza sono il primo motivo di inattività dei giovani italiani tra i 15 e i 29 anni che non studiano né lavorano.
Per questo motivo, nella nostra provincia è nato il progetto Care4You, realizzato da una rete di enti pubblici e privati, sostenuto e promosso dalla Fondazione Manodori attraverso il bando WelCom. “Abbiamo risposto ad un’esigenza presente, ma ancora poco espressa nel nostro contesto sociale. – ha spiegato il presidente, Romano Sassatelli – Non è sempre facile per un giovane o un adolescente parlare del proprio ruolo di sostegno ad un familiare. Può accadere di sentirsi isolati e di non sapere con chi confrontarsi. Diventa quindi fondamentale proporre dei punti di riferimento a questi ragazzi in modo che si sentano compresi e possano vivere serenamente amicizie, interessi, passioni ed impegni scolastici, sportivi o professionali”.
Il progetto, messo a punto in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, si rivolge ai giovani caregiver e alla comunità adulta, sensibilizzando e coinvolgendo genitori, insegnanti, volontari e operatori sociali e sanitari. Gli obiettivi che intende raggiungere sono la creazione di una rete di supporto e la sensibilizzazione su bisogni e potenzialità dei giovani caregiver nel territorio reggiano.
“A tutti i partecipanti del laboratorio di progettazione del bando WelCom è parso che il fenomeno dei giovani caregiver meritasse un’attenzione particolare, per tre ragioni – spiega Giulia Notari, coordinatrice del progetto – La prima è che si tratta un fenomeno poco conosciuto sul nostro territorio, ma anche a livello nazionale e internazionale. La seconda è che un sistema di welfare formale e informale che potrebbe supportare questi ragazzi esiste, ma spesso non riesce ad entrare in contatto, perché non è basato su un’adeguata conoscenza del fenomeno. Infine, molti giovani caregiver sono inconsapevoli del proprio ruolo e degli impatti negativi che l’attività di cura può avere sulle loro vite. Queste condizioni rendono ancor più necessario intervenire aumentando le conoscenze sul fenomeno, potenziando la rete di supporto e sviluppando una campagna di sensibilizzazione”.
A partire dal nuovo anno scolastico, verrà attivata una collaborazione con gli istituti scolastici per la diffusione di questionari ad un campione di ragazzi e ragazze, per comprendere meglio le caratteristiche del fenomeno dei giovani caregiver in tutta la provincia di Reggio Emilia.
Sono inoltre previsti laboratori espressivi per giovani caregiver, per uscire dall’isolamento ed avere l’opportunità di dare voce alle difficoltà. La rete di enti e soggetti coinvolti nel progetto Care4You sta inoltre portando avanti una raccolta di testimonianze dei giovani e una mappatura di enti e organizzazioni che possano offrire loro un supporto. Sono anche in programma seminari formativi per operatori sociali, sanitari, educatori, insegnanti e volontari. Il primo incontro è previsto il 5 ottobre prossimo.
Il territorio di Reggio Emilia ha un tessuto sociale ricco di enti, organizzazioni e persone che, adeguatamente formati e sensibilizzati, possono svolgere interventi per entrare in contatto e sostenere i giovani caregiver. Di questa vivacità è espressione in primo luogo il partenariato del progetto, che riunisce le principali organizzazioni pubbliche e private attive a sostegno degli adolescenti.
Il progetto è coordinato dal Centro di Solidarietà di Reggio Emilia in collaborazione con dodici enti e associazioni del territorio: Unimore, Ausl di Reggio Emilia, Unione Colline Matildiche, Comune di Reggio Emilia, Anziani e non solo, Cittadinanzattiva, Cooperativa Papa Giovanni XXIII, Centro Studio e Lavoro La Cremeria, Polisportiva Pace, Progetto Crescere, Reggio Calling, Sentiero Facile