Tornano le attività dell’associazione culturale Orizzonti di Sant’Ilario d’Enza. Sabato 27 e domenica 28 settembre, Orizzonti propone al centro culturale Mavarta di viale Piave 2 una mostra di raccolta d’arte di Adriano Ferrari, grande appassionato d’arte locale, curata da Cristiana Pellacini. L’iniziativa è realizzata con il patrocinio del Comune di Sant’Ilario d’Enza e il contributo del Conad.
“La passione e l’amore per l’arte nascono dalla sensibilità artistica e al coinvolgimento emotivo che gli amanti dell’arte provano verso quelle opere che trasmettono emozioni. Adriano Ferrari, Sant’ilariese, amava l’arte e la sua passione lo portò ad acquistare opere di svariati artisti, una testimonianza alla quale rendiamo omaggio con la mostra al Mavarta”, ricordano ora i volontari di Orizzonti.
L’esposizione sarà aperta sabato 27 settembre alle 17 e visitabile domenica 28 settembre dalle 10 alle 22.
Nella saletta del centro sarà esposta una selezione di opere di Stefano Ferrari, figlio di Adriano.
GLI ARTISTI ESPOSTI
Giuseppe Banchieri – Gioxe De Micheli – Antonio Ligabue – Ennio Calabria – Pietro Ghizzardi – Guglielmo Lusignoli – Giovanni Cappelli – Giuseppe Giannini – Giuseppe Motti – Aldo Carpi – Achille Incerti – Renzo Vespignani- Giancarlo Colli – Nello Leonardi
ADRIANO FERRARI – UN PROFILO
Una passione per l’arte a Sant’Ilario. Adriano Ferrari non era un intellettuale, era un artigiano con una grande passione: l’amore per l’arte. Sapeva vedere ciò che l’arte è in grado di comunicare e quanto il suo linguaggio sappia esprimere identità collettive.
Nell’ambito di una iniziativa culturale del tutto nuova promossa dall’Amministrazione comunale, in particolare dai sindaci Pietro lotti e Lelio Poletti, cioè il Premio di Pittura Sant’Ilario (1953-1968), Adriano Ferrari, insieme ad alcuni amici, fu tra gli animatori di quello che poi divenne un evento di grande rilevanza non solo locale.
Una passione nata in un momento difficile della nostra storia: in un’Italia da poco uscita da un lungo conflitto che si stava preparando a ricominciare a vivere, l’arte appare come un prodigio di vitalità che Adriano Ferrari ha saputo cogliere e trasmettere. Divenuto amico di diversi artisti, tra i quali il reggiano Nello Leonardi che frequentava la sua casa ha, in seguito, raccolto una collezione di opere che testimonia lo spirito di quel tempo e la passione per l’arte che ha caratterizzato la sua vita.
La sua raccolta racchiude un periodo temporale circoscritto (1960-1980 circa) e mette in luce il cambiamento del codice espressivo che in quegli anni, in risposta alle atrocità e ai traumi della guerra, stava giungendo anche in Italia.
Un linguaggio nuovo che, superando la classica rappresentazione realistica, si orientava, quasi con spavalderia, al gesto, al segno e alla materia, codici espressivi dell’Informale americano, una corrente artistica innovativa giunta in Italia attraverso la mostra a Firenze del 1952.
Adriano non era un critico d’arte, ma la sua sensibilità artistica lo portò ad acquistare opere di artisti allora sconosciuti e che oggi sono diventati nomi importanti in ambito nazionale. Questo suo amore per l’arte venne assimilato in modo naturale dal figlio Stefano, che fin da bambino lo seguiva negli atelier degli artisti amici dai quali apprese le basi della pittura e che qui viene rappresentato con una selezione in appendice alla collezione. La sua, anzi la loro passione per l’arte, è una testimonianza alla quale vogliamo rendere omaggio.

