Il grande teatro napoletano per aiutare EMA Emilia Ambulanze, la pubblica assistenza di Casalgrande. Domenica 29 ottobre alle 16.30, il teatro De André di Casalgrande ospiterà la riproposizione di “Miseria e nobiltà”, commedia in due atti di Eduardo Scarpetta, curata dall’associazione Mo si recita e dalla compagnia Anna Di Stasio. La regia è di Carlo Cammuso, luci e suoni sono seguiti da Fernando Onorato, il riadattamento e la sceneggiatura da Sergio Greco.
L’intero ricavato dello spettacolo sarà devoluto a EMA Emilia Ambulanze, per sostenere il progetto “Casalgrande For Life” che punta a finanziare l’acquisto di un Dae (Defibrillatore Semiautomatico Esterno) da installare nella frazione di Veggia. IL Dae è il prezioso strumento salvavita in caso di problemi cardiaci. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Casalgrande.
Scopri di più sul progetto “Casalgrande For Life” al link https://www.emilia-ambulanze.it/progetto/casalgrande-for-life/
I BIGLIETTI
Il prezzo del biglietto è di 10 euro. Per prenotare chiamare i numeri 0522 1880040 e 334 2555352 o mandare un’email a info@teatrodeandre.it
La prenotazione è gratuita ma si chiede di ritirare i biglietti entro il giorno prima dello spettacolo. In alternativa, per ritirare la sera stessa dello spettacolo, è richiesto l’arrivo con mezz’ora di anticipo e ovviamente la cortesia di avvertire in caso di imprevisti
Gli orari della biglietteria:
- Dal martedì al sabato dalle 9 alle 13
- Martedì e giovedì dalle 15.30 alle 19.30
- Lunedì chiusura;
LO SPETTACOLO
In un misero appartamento al centro di un quartiere povero di Napoli, lo scrivano Felice Sciosciammocca, impenitente donnaiolo, ed il suo fraterno amico Pasquale, di professione “salassatore” disoccupato, convivono nella perfetta miseria, condividendo i pasti saltati e le amarezze della vita.
Con loro, le rispettive famiglie, ovvero la moglie di Don Pasquale (Concetta) sua figlia (Pupella), la convivente di Felice (Luisella) ed il figliolo di Felice (Peppiniello) nato dal matrimonio fallito con un’altra donna.
La convivenza risulta complicata non solo per la situazione di indigenza, ma soprattutto per il pessimo rapporto creatosi tra le donne di casa, che non perdono occasione per litigare e venire spesso anche a vie di fatto.
In una giornata come tante, contrassegnata dalle solite difficoltà di sbarcare il lunario e ottenere un pasto, arriva il miracolo: finalmente si mangia!
Prima, lo spasimante della figlia di Pasquale, decide di inviare in forma anonima un pasto completo. E poi giunge nella misera dimora il marchesino Eugenio Favetti che offre a Pasquale e Felice un “impiego” un po’ particolare: devono impersonare alcuni suoi nobili parenti per conquistare le simpatie del papà della sua amata Gemma.
E i nostri eroi, con tanto di abiti presi in prestito, impersoneranno la “nobiltà” con il piglio di chi sa il fatto suo ma con l’eccessivo zelo di chi vuole strafare.
Da questa situazione nasceranno una serie di equivoci e di memorabili gag, fino all’immancabile scoppiettante lieto fine, in parte turbato dall’interferenza di una scatenata Luisella, ma che riserverà per tutti, un sorriso e il trionfo dell’amore.
Questa brillante ed esilarante opera fu scritta nel 1887 da Eduardo Scarpetta, grande commediografo ed attore nato a Napoli nel 1853 Scarpetta, già nel 1870 diede vita al personaggio farsesco Felice Sciosciammocca, suo cavallo di battaglia sin dalla prima opera, “Feliciello mariuolo de nà pizza”.