Lo spettacolo “Ferdinando” di Annibale Ruccello al Teatro di Ragazzola

In scena sabato 30 marzo 2025.

Continuano le attività culturali del Teatro di Ragazzola. Domenica 30 marzo andrà in scena lo spettacolo “Ferdinando” di Annibale Ruccello, ospitato dalla sede del teatro Ragazzola di Roccabianca, in provincia di Parma.

I biglietti di ingresso allo spettacolo, che inizia alle 21.15, costano 20 euro. Si possono prenotare al numero 339.5612798. Per altre informazioni www.teatrodiragazzola.it.


FERDINANDO

  • di Annibale Ruccello
  • con Sabrina Scuccimarra – Donna Clotilde
  • Anna Rita Vitolo – Donna Gesualda
  • Arturo Cirillo – Don Catello
  • Riccardo Ciccarelli – Ferdinando
  • regia Arturo Cirillo
  • scene Dario Gessati
  • costumi Gianluca Falaschi
  • musiche Francesco De Melis
  • luci Paolo Manti
  • produzione Marche Teatro, Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

Al Teatro di Ragazzola domenica 30 marzo alle ore 21.15 l’imperdibile capolavoro di Annibale Ruccello “Ferdinando” con la regia di Arturo Cirillo, uno degli appuntamenti più attesi della stagione teatrale in corso. Uno spettacolo irresistibile e trascinante e un cast di altissimo livello con Sabrina Scuccimarra, nel ruolo di Donna Clotilde, Anna Rita Vitolo, nel ruolo di Donna Gesualda, Arturo Cirillo, nel ruolo di Don Catello, Riccardo Ciccarelli, nel ruolo di Ferdinando.

Prodotto da Marche Teatro, l’allestimento si avvale delle scene di Dario Gessati, dei costumi di Gianluca Falaschi, delle luci di Paolo Manti. Le musiche sono di Francesco De Melis.

Considerato uno dei più importanti testi del teatro italiano degli ultimi trenta anni e l’opera di maggiore rilievo, classica e allo stesso tempo contemporanea, del drammaturgo di Castellammare di Stabia scomparso nel 1986, “Ferdinando”, scritto nel 1985, è il terzo incontro del regista-attore Arturo Cirillo con l’autore dopo “L’ereditiera” nel 2003 e “Le cinque rose di Jennifer”, portato in scena anche a Ragazzola nel 2009.

Siamo nell’estate del 1870. Il Regno delle Due Sicilie è caduto e la borbonica baronessa Donna Clotilde si è ritirata nella sua villa di campagna, sotto il Vesuvio. Qui, nel suo letto di malata, vive assistita da Donna Gesualda, una cugina povera inacidita dal nubilato e amante del parroco di casa, il corrotto Don Catellino. A sconvolgere l’equilibrio domestico e mettere a soqquadro il clima soffocante imposto dalle condizioni della baronessa, sarà Ferdinando, giovanotto dalla bellezza efebica che torna a casa gettando scompiglio sugli ambigui rapporti di opportunismo, seduzioni, passioni sopite, rancori e solitudini che vi si annidano.

L’angelica figura spingerà tutti, a cominciare dall’anziana zia Clotilde, in un gioco al massacro devastante, vittime-carnefici prede di un inconsolabile bisogno d’amore di personaggi disperati, prigionieri della propria solitudine. “Mi pare che con Ferdinando, ancora una volta e ancora di più, Ruccello faccia fuori i generi, sessuali e spettacolari, per mettere in scena l’ambiguo e il sortilegio” afferma Cirillo.