Le vincitrici del concorso per dare un nome al nuovo ambulatorio per le donne che hanno affrontato la mastectomia

Tre le vincitrici della gara pensata per identificare la struttura per la Dermopigmentazione dell’areola-capezzolo.

“Ar.ca.de” (Areola Capezzolo Dermopigmentazione) é il nome scelto per il nuovo Ambulatorio per la “Dermopigmentazione dell’areola-capezzolo” dedicato alle donne operate al seno situato al “Core” di Reggio Emilia. Il nome è il risultato del concorso “Fuori le Idee” per il quale sono state presentate 142 proposte. Ieri mattina, in un Auditorium del Core al completo, sono state premiate le tre vincitrici a pari merito. A ciascuna di loro è andato un assegno di 500 euro donato da otto associazioni di volontariato attive sul tumore alla Mammella: Senonaltro, Andos Reggio Emilia, La Melagrana, Fondazione Vittorio Lodini per la ricerca in chirurgia, LILT di Reggio Emilia, Associazione prevenzione tumori Guastalla, Amici del Dh oncologico Guastalla e Il Giorno Dopo.

L’ambulatorio offrirà alle pazienti che hanno subito una mastectomia la dermopigmentazione del complesso areola-capezzolo. Si tratta di una tecnica equiparabile all’esecuzione di un tatuaggio, che permette di riprodurre la parte di cute che l’intervento ha rimosso. Insieme dunque alle diagnosi precoci, alle cure oncologiche innovative e alla ricerca continua, quest’anno si aggiunge un servizio che completa il percorso delle tante donne operate al seno. 

L’Ausl – IRCCS in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia di Reggio Emilia ha attivato un innovativo ambulatorio multidisciplinare in cui a operare saranno infermiere specializzate che lavorano in sala operatoria e che hanno una formazione specifica nella dermopigmentazione (un master, oltre al corso specifico sull’apparecchiatura utilizzata). Ovviamente l’indicazione a effettuare il “tatuaggio”, come da normativa, sarà fornita dall’équipe multidisciplinare composta da chirurgo senologo, chirurgo plastico e infermiere case manager della Breast Unit.

“L’approccio è sicuro e offre benefici psicologici, grazie a un impatto apprezzabile dal punto di vista estetico” – spiega Monica Guberti, responsabile dell’Unità di Ricerca ed Evidence Based Practice della Direzione Professioni Sanitarie e presidente della commissione di concorso -. “Questa tecnica è presente in pochi ospedali in Italia e sinora le donne avevano l’unica possibilità di rivolgersi a privati, al di fuori dalle strutture del servizio sanitario. Dal 2019, invece, è inserita nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), quindi gratuita, ed è l’ultimo tassello del percorso clinico-assistenziale”. L’impatto di questo ambulatorio e le modalità di accesso che saranno diffuse al più presto, sono oggetto di un progetto di ricerca in collaborazione con la Direzione scientifica dell’IRCCS.

Le vincitrici a pari merito del concorso, che hanno proposto lo stesso nome, “Ar.ca.de” e che sono state premiate ieri al Core sono: Ester Franco, Gaia Peterlini e Maria Alda Spaggiari. Presenti alla cerimonia i rappresentanti delle Associazioni di Volontariato e di ex pazienti che hanno offerto il premio, la commissione giudicante al completo, il Direttore f.f. della Infrastruttura ricerca e statistica, Elisa Mazzini e il Direttore Generale dell’Ausl Cristina Marchesi. L’ambulatorio Ar.Ca.De “Rappresenta – si legge in una delle motivazioni – la fine di un doloroso cammino che però, porta a una rinascita e a una nuova consapevolezza di sé, in quanto persona e in quanto donna”. E ancora: “Il nome Ar.Ca.De porta con sé un riferimento, letterario, alla città greca di Arcadia. Terra idealizzata, citata anche nelle opere di Virgilio, in cui gli abitanti vivono in pace e armonia con loro stessi e con il territorio che li circonda. Terra che, seppur immaginaria, ognuno sogna di conoscere prima o poi. L’ambulatorio AR.Ca.De nello stesso modo è per le donne guarite dal tumore al seno, un luogo ideale in cui ritrovare pace e serenità dopo un doloroso cammino”.

Grande è stata la commozione espressa da parte dei molti presenti alla cerimonia di premiazione quando sono state lette ad alta voce le motivazioni allegate al nome proposto per l’ambulatorio dai partecipanti al concorso. Molte di queste motivazioni, a detta della commissione, erano degne di nota e toccanti pur non essendo state scelte. Per questo motivo tutte saranno raccolte in una pubblicazione per tenere memoria di questo evento e della sensibilità dimostrata dalla cittadinanza. Il Direttore Generale dell’Ausl, Cristina Marchesi, ha ringraziato di cuore i partecipanti e in particolar modo le Associazioni senza il cui fondamentale apporto nulla sarebbe stato possibile.