L’Associazione Vittorio Lodini con il suo gruppo “Le Amiche del Core” dona all’Ambulatorio “Medicazioni Complesse” un dispositivo per la cura delle lesioni più difficili

Sarà a disposizione dell'arcispedale Santa Maria Nuova.

Un nuovo e importante passo avanti nella cura delle lesioni cutanee complesse. L’Associazione Vittorio Lodini per la ricerca in chirurgia con il suo gruppo “Le Amiche del Core”, coordinate dalla dottoressa Rossana Borciani, ha donato all’Ambulatorio Medicazioni Complesse del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia il SurgySonic Wound, un dispositivo di ultima generazione basato su tecnologia a ultrasuoni 3D, destinato al trattamento avanzato delle ferite difficili.

L’Ambulatorio, coordinato dal dottor Stefano Colognese, infermiere specialista in Wound Care, rappresenta da anni un punto di riferimento per i cittadini affetti da lesioni croniche, ulcerazioni vascolari, ferite diabetiche e post-chirurgiche. L’introduzione del SurgySonic Wound, grazie alla generosa donazione portata a termine con il tenace lavoro delle instancabili volontarie, consentirà di migliorare significativamente la qualità e l’efficacia delle cure offerte.

La donazione si inserisce in un percorso di costante innovazione e umanizzazione delle cure, in cui il contributo della società civile si affianca all’impegno degli operatori sanitari, con l’obiettivo comune di garantire salute, dignità qualità di vita alle persone più fragili.

“La nostra missione è favorire l’accesso alle migliori tecnologie mediche per tutti, a beneficio della collettività”, ha dichiarato il Presidente dell’Associazione Vittorio Lodini dottor Guglielmo Ferrari. “Con questa donazione desideriamo rafforzare il legame tra il mondo della ricerca, l’innovazione e i bisogni concreti dei pazienti, sostenendo chi ogni giorno lavora con competenza e dedizione sul territorio”.

“Ringraziamo di cuore l’Associazione e tutti i volontari e le volontarie per questo gesto di grande valore civile e sanitario – ha sottolineato il Direttore Generale Davide Fornaciari -. Questa sinergia tra enti, professionisti e cittadinanza è espressione di un modello virtuoso di sanità attenta ai bisogni dei cittadini”. “Il dispositivo SurgySonic Wound – ha aggiunto il Direttore assistenziale dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia, Antonio Boccia Zoboli – rappresenta un concreto miglioramento nella qualità dell’assistenza, contribuendo a ridurre i tempi di guarigione, il dolore percepito dai pazienti e i costi sanitari complessivi”.

“Il SurgySonic Wound ci permette di effettuare, in maniera selettiva e quindi meno invasiva, la procedura di rimozione del tessuto danneggiato o infetto da una ferita al fine di favorire la guarigione del tessuto sano circostante (cosiddetto debridement). Questa modalità é più precisa e meglio tollerata dai pazienti, sia in ambito ambulatoriale, che a domicilio” – spiega il dottor Colognese, responsabile dell’Ambulatorio -. “Il beneficio si rifletterà direttamente sulla salute dei pazienti e sull’efficienza del percorso di cura. Questa tecnologia innalza ulteriormente il livello della nostra presa in carico clinico-assistenziale”.

Pubblicato: 07 Luglio 2025