Confronto diretto, dialogo, condivisione. Parole chiave per ripartire dopo una pandemia che ha cambiato la nostra vita, le relazioni, il mondo del lavoro. Ci si interroga sulla creazione di nuovi legami sociali, di un modo diverso di interpretare i luoghi d’incontro e di scambio.
Per contribuire ad ‘uscire’ dalle conseguenze del perdurare di uno stato di emergenza sanitaria, la Fondazione Manodori propone ‘Esc, esperienze di comunità’ un bando che intende sperimentare modelli innovativi di servizi alla persona e di sviluppo del territorio nell’ambito del welfare.
E lo fa a partire dai bisogni, dall’ascolto delle esigenze di una comunità che sta attraversando profondi mutamenti.
“La situazione di crisi che stiamo ancora attraversando – ha spiegato il presidente, Romano Sassatelli – ha fatto emergere ed ha amplificato le situazioni di maggiore fragilità. Al contempo, ci spinge e ci stimola a trovare nuove soluzioni, ad intraprendere percorsi creativi per ideare progetti che siano coerenti con uno scenario in evoluzione. Lo spirito di solidarietà che contraddistingue il territorio reggiano e che sta alla base del nostro operato ci induce a volgere lo sguardo ai più deboli, a coloro che vivono disorientamento e solitudine, alle criticità nel nostro sistema di assistenza e di cura”.
Esc è nato dopo l’esperienza pluriennale fatta con il bando WelCom e da momenti di confronto tra la Fondazione Manodori e i principali referenti di enti pubblici ed organizzazioni di welfare, educazione, salute pubblica, mondo imprenditoriale e sindacale. Nel giugno scorso, infatti, si sono tenuti quattro incontri tra gli amministratori della Fondazione e i rappresentati di questi enti da cui sono emerse indicazioni sulle necessità prioritarie per la ripresa del nostro tessuto sociale. Da qui i tre temi su cui focalizzare laboratori partecipati per arrivare a definire tre progetti che, con il sostegno della Fondazione, verranno realizzati a partire dal prossimo anno.
Cura e prossimità saranno il filo conduttore della prima serie di incontri, per arrivare ad organizzare servizi domiciliari e assistenza sanitaria tenendo conto della quotidianità e di esigenze specifiche, attivando azioni di supporto reciproco pur nella rete del sistema sanitario territoriale.
Nel secondo laboratorio si rifletterà sullo stato di ‘non presenza’, in particolare negli adolescenti, aggravato dalla pandemia di Covid-19. Si tratta ora di invertire la tendenza, stimolare la nascita di una rinnovata voglia di socialità ed intendere il digitale come opportunità e non come rifugio.
Sui luoghi in cui crescono e vengono nutriti i rapporti umani si rifletterà invece nel terzo laboratorio, in cui convergono tematiche legate al contrasto all’isolamento e alla solitudine, al volontariato e alla cittadinanza attiva, a rinsaldare dinamiche di scambio e di coesione sociale.
Durante l’incontro, in streaming presso la sede della Fondazione Manodori, sono stati presentati gli esiti dell’esperienza di questi anni e l’attivazione di un sistema di valutazione di impatto da utilizzare per i nuovi progetti che nasceranno.
“Il nuovo bando Esc – ha concluso Romano Sassatelli – sarà l’occasione per implementare, fin dalla progettazione, la ricaduta sociale, l’efficacia e la coerenza degli interventi realizzati”.