La cena GRADE ha una nuova data: il 26 marzo 2022, sempre alle Fiere di Scandiano

L'iniziativa in programma a dicembre era stata rinviata per il peggioramento della situazione sanitaria.

C’è una data fissata per il recupero della cena GRADE che avrebbe dovuto svolgersi il 18 dicembre, ma di cui già a fine novembre era stato preannunciato il rinvio prudenziale. Spiega il direttore della Fondazione GRADE Onlus, Roberto Abati: “Il rinvio era stato deciso visto che stavamo assistendo a un incremento dei casi Covid, che purtroppo nel periodo trascorso dal nostro annuncio è ulteriormente cresciuto, confermando che abbiamo preso la scelta migliore, seppur a malincuore. Ma ora abbiamo fissato la data per il recupero dell’evento: sarà sabato 26 marzo, sempre nella nuova location individuata quest’anno delle Fiere di Scandiano, grazie alla disponibilità e alla collaborazione del Comune di Scandiano che ringraziamo. Ovviamente tutti sono invitati a partecipare: contiamo che in primavera la situazione sia nettamente migliore di oggi, e ci consenta di trascorrere una serata piacevole e serena”.

L’appuntamento dunque è per il 26 marzo 2022 dalle ore 20 alle Fiere di Scandiano. Restano valide, per partecipare alla serata, le prenotazioni che sono già state sottoscritte in vista dell’evento che doveva svolgersi il 18 dicembre, ma se qualcuno fosse impossibilitato a partecipare o comunque volesse richiedere il rimborso, può farlo telefonando alla segreteria del GRADE, tel. 0522 295059, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 15. Lo stesso riferimento è a disposizione per chi volesse invece prenotarsi per la cena del 26 marzo: oltre al telefono della segreteria è possibile farlo anche scrivendo a info@grade.it, o via WhatsApp al 371 1601440. Per partecipare alla serata l’iscrizione è obbligatoria, e stanti le attuali norme, per accedere sarà necessario il green pass.

La cena sarà l’occasione per il GRADE di incontrare i propri amici e sostenitori, e presentare progetti e traguardi raggiunti nell’ultimo periodo, ad esempio la raccolta fondi straordinaria in collaborazione con Unindustria Reggio Emilia, attivata nella fase più acuta dell’emergenza, che ha raggiunto la cifra di circa 800.000 euro per sostenere i reparti maggiormente coinvolti dalla pandemia, o la donazione della nuova SPECT-CT al reparto di Medicina nucleare, l’upgrade della PET acquistata nel 2008 con il “quinto anello” che ne ha migliorato la definizione, la donazione della nuova colonna laparoscopica 4K del valore di 140mila da parte di GRADE e dall’Associazione Lodini, una strumentazione innovativa per la chirurgia. Fino ad arrivare al progetto “Ricerca o non Ricerca?” che si pone l’obiettivo di raccogliere 1,2 milioni di euro in 5 anni per sostenere due studi nazionali sui linfomi, coordinati dal professor Stefano Luminari, responsabile della Struttura Semplice di ricerca oncoematologica attivo nella Struttura Complessa di Ematologia del Santa Maria Nuova, e dal dottor Francesco Merli, che dell’Ematologia è Direttore. Il primo si chiama “Foll19” e ha l’obiettivo di valutare se sia possibile ridurre la somministrazione di chemioterapia nei pazienti con linfoma follicolare che mostrano una risposta rapida ai trattamenti. Viene condotto su 650 pazienti trattati presso 50 centri italiani di Ematologia.

Il secondo si chiama “Previd” e si propone di migliorare l’efficacia del trattamento immuno-chemioterapico nei pazienti anziani con linfoma a grandi cellule B tramite l’integrazione di vitamina D. Lo studio è condotto su circa 500 pazienti, anche in questo caso presso 50 centri italiani di ematologia.

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