Inaugurata a S. Benedetto Po l’esposizione della tovaglia “del Perdono” di Reggio Ricama

Partendo dall’antico luogo di sepoltura di Matilde a San Benedetto Po (MN), toccherà Reggio Emilia e poi i Musei Vaticani.

L’esposizione della Tovaglia del Perdono a San Benedetto Po, nell’ambito del progetto Dalla Rocca di Canossa alla Roccia di Pietro promosso da Reggio Ricama, è un vero ritorno alle radici. Partendo dall’antico luogo di sepoltura di Matilde a San Benedetto Po (MN), toccherà Reggio Emilia e poi i Musei Vaticani, approdando finalmente all’ombra della maestosa “macchina scenica” del Bernini nell’abside, su quello che gerarchicamente è il secondo altare della Basilica di San Pietro.

A inaugurare il 7 dicembre l’esposizione polironiana sono stati il Sindaco di S. Benedetto Po, Roberto Lasagna e l’Assessore alla Cultura della città, Vanessa Morandi. Presente un significativo numero di visitatori e curiosi, insieme ad alcuni degli imprenditori reggiani che hanno dato ali al progetto culturale.

Il concetto che ha caratterizzato tutti gli interventi dei presenti al momento inaugurativo è stato quello della bellezza. Il sindaco ha evidenziato come il vivere in contesti belli apre a rapporti più sereni più cordiali, più accoglienti. Sandra Cosmi, Presidente di Reggio Ricama, ha voluto ricordare le caratteristiche del tovagliato i cui motivi grafici attingono alle miniature del Codice di Donizone, oggi alla Biblioteca Apostolica Vaticana. L’esposizione in mostra della tovaglia è, infatti, accompagnata da un facsimile del manoscritto che narra le vicende di Matilde e dei suoi antenati.

L’ingegner Denis Bedeschi, in rappresentanza degli imprenditori reggiani, ha sottolineato la dimensione femminile delle opere in mostra, richiamando la femminilità di Matilde e invitando le donne a cogliere dall’esperienza della Contessa di Canossa motivi e stimoli per superare delicate fasi negative che segnano anche la nostra recente quotidianità. L’Assessore alla Cultura del Comune ha concluso sottolineando l’importanza di creare sinergie a vari livelli, vincendo barriere e confini. È importante e fondamentale, infatti, che le giovani generazioni colgano e facciano proprio il tesoro di saperi e di realizzazioni delle generazioni che ci hanno preceduto per imparare da tale patrimonio e consegnarlo arricchito a chi verrà dopo di noi.

L’esposizione della tovaglia d’altare ha offerto la possibilità di rendere fruibile una selezione antologica di ricami “matildici”. Si tratta di manufatti, frutto del lavoro operoso di donne reggiane attive dagli anni ’40 del Novecento ad oggi, realizzati nella tipica tecnica inventata poco meno di un secolo fa presso l’Ospedale Psichiatrico di Reggio Emilia. Tra i pezzi di particolare pregio storico si evidenziano una raffinata pianeta liturgica, un elegante abito femminile, alcune tovaglie da tavola che narrano la cura e l’attenzione per il bello che dovrebbe sempre accompagnare il vero e il buono. Le opere in esposizione, tutte di proprietà privata, sono state messe generosamente a disposizione per l’evento polironiano, consentendo a tanti di ammirare capolavori di norma non fruibili.

Momento particolarmente significativo sarà quello del 9 dicembre alle ore 16,00 presso il Museo Civico Polironiano. In tale occasione mons. Tiziano Ghirelli, Canonico della Patriarcale Basilica di S. Pietro in Vaticano, Sandra Cosmi, Presidente di Reggio Ricama, Fernando Miele, curatore scientifico del Progetto, converseranno con l’Assessore alla Cultura Vanessa Morandi su ragioni e peculiarità dell’ultima fatica di Reggio Ricama, riflettendo sulle testimonianze matildiche in Vaticano e sul valore del perdono oggi.