Dante Bigliardi, fondatore e presidente della Filef a Reggio Emilia, era tra l’altro un convinto sostenitore della attività sportiva come opportunità di aggregazione e di integrazione. Fu lui a promuovere e sostenere la costituzione di numerose squadre di calcio nelle diverse comunità di immigrati.
Già alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, alcuni giovani provenienti dal sud est asiatico avevano cominciato a praticare tra loro il gioco del cricket. Bigliardi si diede da fare anche per favorire questa attività, organizzando tornei tra Rio Saliceto, Luzzara e Correggio.
Propose ai ragazzi di formare una squadra e cercò tenacemente il sostegno delle associazioni sportive e delle istituzioni locali per mettere a disposizione un adeguato terreno di gioco a Reggio: fu individuato uno spazio nella zona del Campovolo, ma la realizzazione del progetto incontrò molte difficoltà. Si trattava di un’area incolta, che aveva bisogno di tanto lavoro.
I ragazzi cominciarono a crederci e – grazie al sostegno di Bigliardi che coinvolse il Coni e il Comune di Reggio – riuscirono a rendere quello spazio fruibile per la pratica del cricket. Mancando però qualsiasi struttura, non era facile organizzare attività in modo continuativo. Lo sfalcio dell’erba e la manutenzione richiedevano anche attrezzature adeguate. Il Comune e la cooperativa lo Stradello, che aveva in gestione l’adiacente isola ecologica, le misero a disposizione. Ma si trattava pur sempre di soluzioni parziali e provvisorie.
Poi, con la creazione della Fondazione per lo sport da parte del Comune, il progetto del Parco per il cricket ebbe una accelerazione. La squadra, composta da atleti provenienti da Sri Lanka, India e Pakistan si è a sua volta strutturata in associazione sportiva, con statuto e iscrizione ai vari enti sportivi.
Sono serviti ancora molta pazienza e molto impegno, in primo luogo della presidente Laura Salsi e di Armando Addona per conto della Filef, ma finalmente il “sogno” di un Parco del cricket è diventato realtà completa, a forma circolare, tra la pista ciclista Giannetto Cimurri e la ferrovia. Come era giusto che fosse, il Parco è stato intitolato a Dante Bigliardi,