“Una montagna di aiuti” è stata un’azione importante portata avanti in Appennino nel 1993, per organizzare forme di sostegno verso le popolazioni coinvolte nella guerra dei Balcani, l’ultima combattuta in Europa. L’ultima prima dell’invasione russa dell’Ucraina, che ha riaperto un terribile scenario bellico, e che ha messo in fuga moltissime persone, famiglie e bambini, che stanno raggiungendo altri Paesi europei. In questi Paesi spesso da anni risiedono e lavorano amici o parenti che hanno offerto accoglienza e aiuto. Diversi stanno arrivando anche nei comuni montani. Ecco dunque che riparte “Una montagna di aiuti” rivolta questa volta proprio al sostegno degli ucraini in fuga e anche di quelli rimasti nel loro Paese, in condizioni sempre più difficili anche per l’approvvigionamento dei generi di sussistenza.
All’azione partecipano tutti i Comuni dell’Unione Appennino Reggiano: Castelnovo Monti, Carpineti, Casina, Toano, Vetto, Ventasso, Villa Minozzo. Inoltre collaborano molte associazioni del territorio, quali Protezione Civile e Associazioni del soccorso (Comitati di Anpas – Croce Verde e Comitati della Croce Rossa).
Spiega il sindaco di Castelnovo Enrico Bini, delegato al sociale per l’Unione Appennino: “Da diversi giorni stanno arrivando moltissime richieste da residenti di tutti i comuni appenninici su come poter aiutare l’Ucraina e i profughi: abbiamo scelto di riattivare Una Montagna di Aiuti, per costruire azioni riguardanti principalmente la gestione, organizzazione e spedizione di materiali, ma anche la gestione di alloggi e la registrazione dei profughi in arrivo. Nelle prossime ore concorderemo con la Protezione Civile di Reggio Emilia, che coordinerà le spedizioni, un elenco di materiali utili da raccogliere: non appena sarà pronto lo comunicheremo tempestivamente, perché vogliamo inviare solo prodotti che siano necessari a chi li riceverà. Stiamo attivando anche un conto corrente dedicato ad aiuti economici. Anche questo sarà comunicato nelle prossime ore”.