Formazione qualificata e gratuita alle associazioni: CSV Emilia racconta il proprio lavoro a favore del volontariato reggiano

Il centro di servizio opera per un bacino potenziale di 2900 associazioni con 58 mila volontari da sostenere e qualificare per affrontare i cambiamenti in atto e le sfide del futuro.

Decine di opportunità formative per il terzo settore reggiano. Le mette a disposizione ogni anno CSV Emilia, il centro di servizio per il volontariato da trent’anni a servizio delle associazioni reggiane. Prima come DarVoce oggi come una realtà più ampia, capace di incidere su tre territori: Reggio, Parma e Piacenza

Complessivamente, si tratta di un bacino potenziale di 2900 associazioni con 58 mila volontari da sostenere e qualificare per affrontare i cambiamenti in atto e le sfide del futuro.

Fra le tante attività che, da sempre, il CSV progetta insieme alle associazioni, la formazione ne rappresenta una parte importante, con corsi pensati per aiutare i volontari nelle attività quotidiane, nati dall’ascolto dei loro bisogni e ridefiniti ogni volta per offrire risposte sempre mirate e concrete alle più diverse esigenze.

Di questo si è parlato venerdì 9 febbraio nella conferenza tenutasi nella sede reggiana di CSV Emilia, in viale Trento Trieste 11, in cui hanno preso la parola Umberto Bedogni, vicepresidente di CSV Emilia, Claudia Favara, responsabile dell’area Formazione del centro di servizio per il volontariato, e Laura Salsi, presidente di Filef Reggio Emilia, storica associazione impegnata nella multiculturalità e nell’integrazione. La Salsi è anche consigliera di CSV Emilia.

Nell’occasione è stata approfondita una delle attività primarie del centro di servizio, che garantisce ogni anno diverse decine appuntamenti gratuiti al mondo del volontariato locale e non solo, affiancandolo nelle varie esigenze, da quelle burocratiche e amministrative a quelle legate alla ricerca dei volontari e alla tecnologia digitale. Uno strumento prezioso per sostenere e valorizzare il preziosissimo tessuto del terzo settore.

Su www.csvemilia.it si può scegliere in un’agenda ricca di proposte, da qui a maggio, con tanti corsi già ai nastri di partenza, tutti gratuiti. Basta essere volontari in una qualsiasi associazione del territorio per potersi iscrivere compilando il modulo online. I corsi previsti in tutto sono più di quaranta e si svolgono sia in aule fisiche che virtuali e attirano partecipanti dalle associazioni più diverse.

“Come nostra aria vasta, parliamo di 2.900 associazioni per circa 58mila volontari, se consideriamo solo la provincia di Reggio parliamo di oltre 1.000 associazioni e di 18mila volontari circa. Per il nostro centro, la formazione è un’attività fondamentale, da statuto, che va a servire tutto il mondo del volontariato, un mondo che permea il territorio a 360 gradi, dal sanitario alle carceri all’ambiente e alla cultura, passando per l’intercultura e la protezione civile”, ha spiegato Claudia Favara. Così, “in un’aula formativa si trova tanta pluralità, ci sono opportunità per tante realtà diverse, anche di confronto e condivisione tra chi magari non si conosce. E queste attività le programmiamo ascoltando bisogni ed esigenze, con un pacchetto che si rinnova annualmente, di proposte completamente gratuite che si adeguano alle esigenze, come quelle della burocrazia”.

Parole a cui fa eco Laura Salsi. “La formazione garantita da CSV Emilia permette un risparmio sociale e una crescita, il volontariato ha bisogno di specializzarsi, non si fa così dal nulla, deve essere pensato per rispondere ai bisogni e dare servizi. Parlo per Filef, in cui opero dal 2012. Con le nostre risorse non potremmo permetterci un commercialista, grazie ai vari corsi abbiamo le informazioni e le competenze che ci servono per proseguire tranquillamente e far fronte alle esigenze amministrative, sulla sicurezza, la privacy”, ha ricordato. Per come è strutturata, “la formazione rafforza le associazioni, la loro identità sociale, le fa crescere e permettere di costruire delle reti. E anche questo è un aspetto prezioso. CSV Emilia valuta sempre con attenzione i bisogni delle associazioni, costruendo la formazione, e anche questo ci aiuta, nella mia associazione, e siamo in sessanta, siamo in diversi a partecipare ai corsi”.

I gruppi in formazione sono un mosaico di pluralità, un patchwork unico di esperienze, linguaggi e identità. Tra i partecipanti si trovano coloro che si dedicano all’ambiente, ai detenuti, alle mamme e alle persone con fragilità, agli adolescenti, alle persone in povertà, ai malati, e molti altri, offrendo una gamma infinita di esperienze. Esperienze diversissime ma tutte ugualmente straordinarie, accomunate da quella dimensione valoriale che permea in modo essenziale tutto ciò che riguarda il volontariato.

Sono tanti i motivi che, ogni anno, spingono volontari a scegliere di formarsi: perché si sperimentano metodi che prevedono strumenti creativi e coinvolgono attivamente chi si trova in aula; perché i relatori sono selezionati con attenzione, valutando non solo la loro competenza ma anche la loro conoscenza del mondo del volontariato e perché i temi proposti rispondono sempre a esigenze precise e a interessi manifesti.

I volontari si formano per il proprio benessere, perché prendersi cura di sé permette di prendersi cura degli altri al meglio; si formano per la buona gestione dei loro enti, per affrontare con gli strumenti giusti l’organizzazione, la responsabilità e gli adempimenti richiesti dalla normativa sul terzo settore che è sempre più stringente. Ma si formano anche per una gestione più sostenibile dell’associazione sia dal punto di vista ambientale che economico, con corsi dedicati ad esempio alla raccolta fondi. Infine dedicano tempo a formarsi per svolgere con consapevolezza il proprio ruolo, anche politico, nel contesto sociale e culturale. Volontari come persone attive, promotrici di valori, consapevoli dei diritti e delle criticità nelle quali siamo immersi, in un mondo globale che parte dal nostro quartiere.

Un’attenzione particolare va a chi ricopre ruoli “apicali”: consiglieri, presidenti, responsabili associativi hanno alcuni percorsi dedicati che riguardano sia aspetti interni alle organizzazioni che quelli esterni, nel primo caso con l’obiettivo di migliorare i processi di collaborazione e condivisione interna, nel secondo di creare e mantenere reti e rapporti con tutti gli interlocutori del proprio territorio, dalle istituzioni alle altre realtà del Terzo Settore.

Fiore all’occhiello dell’offerta formativa di CSV Emilia è la Scuola di Comunicazione Sociale, un’esperienza unica, nata due anni fa con corsi, workshop e seminari gratuiti per i volontari che vogliono migliorare la propria capacità comunicativa. Quest’anno chi frequenta la Scuola può scegliere fra quindici proposte dove imparare a scrivere un buon post per i social ma anche interrogarsi sui meccanismi alla base della comunicazione non convenzionale, scoprire i segreti di una fotografia memorabile o di un volantino capace di farsi notare. Questo e tanto altro, con una grande attenzione ai linguaggi ma anche agli strumenti di cui oggi tutti parlano, come lo storytelling o l’intelligenza artificiale.

In definitiva CSV Emilia, attraverso l’attività di formazione, si mette a disposizione delle organizzazioni offrendo ai volontari le opportunità di coltivare le competenze trasversali, tecniche, progettuali, organizzative e relazionali necessarie per operare al meglio; un volontariato consapevole, capace di rispondere ai bisogni della propria organizzazione e della comunità.
Perché la solidarietà non si improvvisa e spesso la buona volontà non basta.

Pensare e progettare la formazione è per il Centro Servizi è un compito istituzionale ma anche una responsabilità importante, non solo finalizzata a rispondere al meglio a bisogni condivisi ma anche a stimolare uno sguardo che si allarga a nuove sfide e, soprattutto, che diventa capace di guardare al futuro.

Per saperne di più, oltre a consultare il sito www.csvemilia.it, si può scrivere a formazione.reggioemilia@csvemilia.it o chiamare il numero 0522 791979.

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