Entra nel vivo il progetto “InVITA. Percorsi e azioni per la creazione di Caring Communities”

Pensato per una comunità diffusa formata da cittadini che affianca chi sta vivendo la fragilità causata dalla malattia inguaribile di un proprio caro.

Continua il lavoro del progetto InVita, sostenuto dalla Fondazione Manodori e coordinato da CSV Emilia.

Lunedì 11 settembre si è tenuta la seconda riunione del gruppo di lavoro, a cui hanno partecipato rappresentanti di AUSL Reggio Emilia – IRCCS e delle associazioni partner, AIMA, Emmaus, AVD, Madonna dell’Uliveto, Fedisa oltre che di CSV Emilia.

L’incontro è stata l’occasione per condividere il protocollo di ricerca messo a punto dall’Unità di Cure Palliative dell’IRCCS, in particolare dalla dottoressa Tanzi.

Come funzionerà? Attraverso strumenti di ricerca e analisi qualitativa (interviste e focus group) si procederà ad una valutazione dello stato dell’arte dei servizi attualmente presenti e delle modalità con le quali le nostre comunità accompagnano e sostengono coloro che affrontano un percorso di fine vita e i loro congiunti.

Sono già stati intervistati i referenti di tutte le associazioni partner, che sono attualmente impegnati ad allargare la mappatura delle persone da ascoltare, individuando, all’interno della rete di volontari, operatori, collaboratori, care giver altri nominativi da coinvolgere nelle interviste o nei focus group, che sono le due modalità scelte dall’equipe di ricercatori per questo tipo di ricerca qualitativa.

Un altro, importante elemento è l’approccio di questa ricerca, che si configura come un intervento di “citizen science”: si esce dai laboratori per indagare le dinamiche all’interno delle nostre comunità. L’approccio si mantiene rigoroso, pur nella consapevolezza che, quando l’oggetto di indagine è “sociale”, non tutto, o forse quasi nulla, può essere sotto controllo. La “citizen science”, inoltre, riconosce e attribuisce il protagonismo dei soggetti indagati – le persone – a cui viene riconosciuta competenza, al punto da renderli co-costruttori degli strumenti di indagine.

Insomma, un esempio virtuoso di come Sanità pubblica e cittadini possano collaborare, valorizzare le reciproche competenze ed esperienze, per raggiungere il comune obiettivo di promuovere e tutelare il benessere delle persone.

IL PROGETTO INVITA

I partner di progetto sono associazioni da tempo attive sul territorio, enti locali e l’azienda sanitaria locale reggiana.