Sono 200 i computer dismessi dal Comune di Reggio Emilia che saranno rigenerati a favore delle scuole del territorio comunale ed enti del terzo settore. A disposizione degli istituti scolastici e altri enti collegati al Comune saranno messe 120 macchine, mentre le restanti 80 apparecchiature verranno messe a disposizione ad enti del terzo settore che esercitino attività no profit.
L’iniziativa è l’evoluzione del progetto pilota che lo scorso anno permise di donare 8 computer, rigenerati dall’associazione “Credere per Vedere onlus” a tre centri sociali, due postazioni per il Catomes Tot e tre nei centri del Gattaglio e Venezia. È on line alla pagina www.comune.re.it/cittacollaborativa il link con cui i soggetti interessati potranno richiedere i pc.
Il Comune di Reggio Emilia, per mantenere efficienti i servizi e rispondere alle esigenze operative dettate dai continui aggiornamenti tecnologici, periodicamente procede al rinnovo delle attrezzature informatiche sostituendo hardware, monitor e stampanti. Questi dispositivi, pur risultando obsoleti per sostenere i continui aggiornamenti tecnologici e gli standard di sicurezza richiesti ad una pubblica amministrazione, hanno ancora una vita residua e potrebbero risultare molto utili per altri servizi, come scuole e soggetti che operano nel terzo settore. La rottamazione di queste attrezzature, ancora utilizzabili da soggetti che per tipologia di impiego non richiedono alte performance, rappresenterebbe, inoltre, uno spreco di risorse con evidenti conseguenze ambientali. Per tali motivi l’Amministrazione si è resa disponibile a cedere gratuitamente le attrezzature dismesse a favore di istituti scolastici ed enti senza scopo di lucro.
HANNO DETTO – “Siamo contenti di poter promuovere questa iniziativa a sostegno del mondo del terzo settore e dell’educazione – ha sottolineato Lanfranco De Franco, assessore alla Partecipazione – facendo anche un’azione di recupero ed economia circolare di patrimonio pubblico inutilizzato. Questa scelta è assolutamente in linea con lo spirito e le iniziative messe in campo come città collaborativa e anche nel rispetto del codice del terzo settore, che ci stimola a dialogare con le realtà associative, di volontariato e del privato sociale anche con la messa a disposizione di beni pubblici non più utili all’amministrazione. Sappiamo che questi pc andranno a supportare tante iniziative meritorie che le nostre realtà cittadine già portano avanti nei quartieri a sostegno soprattutto dei più deboli e di chi per motivi culturali o economici soffre maggiormente il tema del “divario digitale” e dell’accesso agli strumenti informatici, come già visto nei mesi scorsi con il progetto Spid point. Speriamo vivamente che Regione e Governo ci mettano in condizione di lavorare sempre di più sul rapporto tra partecipazione, digitale e terzo settore. Ringraziamo l’associazione Credere per Vedere che si è messa preziosamente a disposizione per rendere tecnicamente possibile questa iniziativa”.
Tutte le richieste saranno valutate secondo un criterio cronologico di presentazione delle domande. Il Comune di Reggio Emilia istituirà poi due elenchi separati in base alle domande pervenute. La prima lista sarà dedicata a scuole ed enti collegati al Comune con esigenze legate alla realizzazione di laboratori informatici. A tali soggetti sarà fornito un numero di dispositivi, preferibilmente uniformi tra loro, per un massimo di 25 postazioni, con una disponibilità fino a 120 computer. Il secondo elenco sarà invece dedicato alle associazioni del terzo settore per le quali sarà previsto un numero massimo di due postazioni ciascuna. In base alle domande pervenute tutti i dispositivi dovranno essere ricondizionati, cioè con il sistema operativo disinstallato e con la memoria completamente cancellata, a tale scopo il Comune, con un apposito bando, si occuperà di individuare soggetti che a titolo gratuito possano rendere utilizzabile tutto il materiale informatico disponibile.
L’iniziativa prende le mosse dal progetto pilota che lo scorso anno permise di donare ai centri sociali otto postazioni informatiche rigenerate grazie alle attrezzature dismesse dagli uffici del Comune. Gli obiettivi, oggi ancora più ambiziosi data la quantità di materiale disponibile, rimangono quelli di favorire l’accesso alle tecnologie digitali da parte di fasce della popolazione poco avvezze all’uso degli strumenti informatici e agevolare le attività istituzionali di enti no profit.