All’Ecovillaggio Alvador, un’esperienza immersiva nella vita secondo natura

Il campo di volontariato di San Giovanni di Querciola (RE) che ha coinvolto ragazzi e ragazze fra i 16 e i 18 anni

Ho scoperto che sto meglio con meno telefono”

“Ho provato uno stile di vita ideale”

“Ci sono piaciuti: fare la baby sitter, andare al fiume, dormire sull’amaca, accendere il fuoco, fare la pizza insieme, giocare a carte, prendersi a cuscinate!”

Sembra incredibile, ma sono le voci di ragazze e ragazzi fra i 16 e i 18 anni: hanno trascorso quattro giorni all’Ecovillaggio Alvador, sperimentando e condividendo esperienze comunitarie in natura che non avevano mai provato prima.

La cosa che certamente li ha stupiti di più” ci racconta il coordinatore Riccardo “è che nella semplicità… si può stare benissimo“.

La si può definire un’esperienza immersiva nella natura: nella concretezza semplice del vivere all’Ecovillaggio Alvador, i ragazzi e le ragazze del Campo di Volontariato hanno perso la dimensione del tempo e delle notifiche sul cellulare. E hanno trovato invece il senso del “fare”, ma soprattutto il piacere del “fare insieme”.

Fare cosa?

Cucinare, ad esempio, da soli.

Ma dalla terra, alla tavola! Che ha significato:

  • innaffiare l’orto
  • raccogliere i pomodori
  • trasformarli in conserva
  • preparare la pasta
  • accendere il fuoco
  • condire le pizze
  • cuocerle nel forno a legna
  • condividerle intorno al falò

E poi raccogliere le zucchine, le patate, le uova del pollaio e farne una ricetta insieme alle persone che vivono nella comunità Alvador. Occuparsi insieme a loro dei bambini. Giocare a carte “all’assassino” fino a tardi e poi dormire nella cupola geodetica. Ma anche trascorrere una giornata alla Casa di Carità, dandosi da fare per e insieme agli ospiti.

Ci racconta Riccardo, educatore e ospite della comune: “Le regole non le abbiamo calate dall’alto: il primo giorno abbiamo proposto degli accordi per vivere al meglio il nostro tempo insieme, e i ragazzi li hanno accolti e rispettati. Uno di questi era di limitare l’uso del telefono a momenti prestabiliti: il risultato è che i ragazzi spesso li hanno dimenticati nella tenda, perché ricevevano altri spunti e altri stimoli.

Abbiamo parlato liberamente, giocato, riso e ci siamo rimboccati le maniche insieme.

Noi adulti che viviamo all’Ecovillaggio abbiamo imparato un sacco di vocaboli nuovi 🙂 Ma soprattutto ci siamo arricchiti nel confronto con ragazzi e ragazze molto diversi fra loro, che nel gruppo hanno trovato subito il proprio posto.

Li abbiamo visti assorbire gli stimoli, rielaborarli e condividerli attivamente, ciascuno con la propria sensibilità. Immaginare un mondo diverso del quale loro possono essere parte attiva. E’ stato davvero molto bello, per tutti. E l’ecologia ringrazia.”

Per informazioni e aggiornamenti sulla comune dell’Ecovillaggio Alvador, in cui vivono stabilmente 5 adulti e 3 bambini, clicca qui.