Un nuovo passo importante da parte delle istituzioni verso il sostegno al popolo sahrawi è stato compiuto questa mattina nella sala del Consiglio comunale di Albinea.
La ministra della Salute Pubblica della RASD (Repubblica Sahrawi), Kheira Boulahid Bad, e il sindaco di Albinea, Nico Giberti, hanno firmato un accordo sulla sicurezza alimentare, il miglioramento della nutrizione e la promozione dell’agricoltura sostenibile nei campi dei rifugiati, che prenderà piede grazie a un nuovo finanziamento da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri con il fondo dell’8 per mille dell’IRPEF devoluto dai cittadini italiani alla diretta gestione statale. Di questo progetto sono protagoniste, oltre al Comune che ne è capofila, le Università di Ferrara e Bologna.
Con il fondo sarà possibile intervenire per migliorare lo stato nutrizionale e di salute della popolazione rifugiata, in particolare dei bambini di età inferiore ai 5 anni e delle donne in età fertile.
Si tratta di un progetto che risponde a una precisa richiesta di aiuto delle istituzioni sahrawi, che hanno recentemente lanciato un nuovo allarme sulla situazione umanitaria e il preoccupante aumento della denutrizione e dell’anemia nei campi di Tindouf.
Come ha sottolineato la Ministra: il lungo rifugio, le conseguenze della pandemia di Covid 19, la progressiva e continua diminuzione degli aiuti umanitari, lo sfollamento dei civili dopo la ripresa, nel novembre 2020, del conflitto armato in Sahara occidentale tra Marocco e Fronte Polisario e l’aumento dei prezzi nel mercato internazionale, rendono necessario un intervento urgente per evitare l’ulteriore deterioramento di una situazione già da tempo molto difficile, nonostante gli sforzi compiuti dal governo locale.
A distanza di vent’anni dalla firma del Patto di Amicizia con la Daira di Bir Lahlou, prosegue quindi il sostegno politico e umanitario del Comune nei confronti del popolo del Sahara occidentale, che da quasi mezzo secolo lotta per la propria autodeterminazione. Dal 2011 l’amministrazione comunale è capofila del progetto farmacia, un impegno di cooperazione decentrata finanziato dalla Regione Emilia Romagna, che sostiene la produzione locale di farmaci in loco.
Alla firma del progetto “8 per mille” erano presenti, oltre al sindaco e alla ministra, la coordinatrice del “progetto Farmacia” per il Comune di albinea, Cinzia Terzi, i rappresentanti di UniFe, di Ausl Reggio Emilia, dell’associazione Jaima Sahrawi, del Comitato Pace, Gemellaggio e Cooperazione internazionale di Albinea. L’assessore alla Pace e Diritti umani, Mirella Rossi, si è collegata per illustrare il nuovo progetto e fare il punto sulle altre collaborazioni in essere. Una volta ascoltata la relazione della Ministra, hanno preso la parola la parlamentare Antonella Incerti, coordinatrice dell’Intergruppo parlamentare “Amici del popolo Saharawi”, il consigliere Regionale Andrea Costa e il consigliere Simone Diana, in rappresentanza dell’amministrazione di quattro Castella.
In chiusura di incontro, prima delle firme ufficiali, Fatima Mahfoud, rappresentante del Fronte Polisario in Italia, ha svelato un’ottima notizia: dopo due anni di assenza, torneranno quest’anno in Italia i piccoli sahrawi, che saranno ospitati dalle famiglie del territorio. Stiamo parlando del progetto “Jaima Tenda” destinato ai piccoli tra gli 8 e i 12 anni. Il loro soggiorno non sarà una semplice vacanza, ma consentirà loro di vivere esperienze e opportunità importanti, altrimenti precluse dalla difficile vita nei campi dei rifugiati e cioè un tempo di alimentazione ricca e varia; la possibilità di sottoporsi a controlli medici e la possibilità di vivere relazioni significative e un reciproco scambio di identità come valore di crescita personale.