Camminata nei boschi, visita alla pescheria Zamboni e pranzo al rifugio Monte Orsaro in una splendida giornata di sole. C’erano tanti bambini, anche molto piccoli, tra coloro che, insieme alle loro mamme, hanno trascorso la giornata di mercoledì 13 luglio in serenità sull’Appennino reggiano. In 50, tra rifugiati ucraini e accompagnatori hanno partecipato alla gita organizzata dalla rete “Albinea solidale – Insieme per l’Ucraina”.
L’iniziativa, partita la mattina da Casa Betania, segue l’altro viaggio che i profughi avevano effettuato il 15 giugno. Quella volta la tappa era stata al Lido di Savio, a Ravenna.
In entrambi i casi le trasferte hanno molteplici obiettivi: offrire una giornata spensierata a coloro che sono stati costretti dalla guerra a fuggire dalle loro case, lasciando in Ucraina tutto quello che avevano, compresi mariti e padri; cementare i rapporti tra albinetani e ucraini nell’ottica di inserirli nella comunità e, non ultimo, trovare ristoro dal caldo soffocante che sta opprimendo la pianura padana.