E’ partito il nuovo progetto di AVO Reggio Emilia nelle mense Caritas – I primi racconti

Le riflessioni dopo le esperienze iniziali, svoltesi nelle domeniche del 15 e del 22 maggio.

“Sognando cammini e donando parole alle Mense Caritas” è il nuovo servizio che AVO Reggio Emilia ha deciso di mettere in campo in collaborazione con la Caritas Diocesana. Le prime esperienze si sono svolte nelle domeniche del 15 e del 22 maggio.

ECCO QUI I PRIMI RESOCONTI:

Dopo un lungo periodo di criticità, iniziato con la pandemia e la conseguente sospensione dei servizi nelle corsie ospedaliere e nelle Case Residenze Anziani, è giunto il momento di non cedere al timore e alla sfiducia ma di creare un ponte fra le difficoltà oggettive e le possibilità di cambiare la realtà.

La riflessione, nata inizialmente all’interno del gruppo progettuale di AVO Regionale ma condivisa con i componenti del nuovo Consiglio Direttivo di AVO Reggio Emilia (eletto il 30 settembre 2021), ci ha portato a ridurre le aspettative in termini di progetti, orientandoci a proporne dei semplici e fattibili, inclini alla mission dell’AVO ed al vissuto pregresso dei volontari.

Contattiamo la Caritas Diocesana di Reggio Emilia e Guastalla e – insieme – costruiamo un dialogo fatto innanzitutto di ascolto autentico, individuiamo le Mense Diffuse come quei nuovi luoghi in cui poter donare la nostra presenza di volontari AVO, incontrare nuovi volti a cui sorridere, nuove persone che hanno storie da raccontarci, nuove vite con cui intrecciare reciprocità.

Come tutti i cambiamenti importanti questo nuovo servizio, lontano dalle rassicuranti mura dell’ospedale, un po’ ci spaventa e – per farci coraggio e consentire ai volontari AVO di sperimentarlo – scegliamo di organizzare nel mese di maggio due Open Days.

Le risposte non si fanno attendere: 23 volontari AVO aderiscono all’iniziativa che coinvolge le Mense Diffuse di via Adua, Santo Stefano, San Maurizio, San Paolo e Preziosissimo Sangue.

Chi servendo il pranzo, chi offrendo un caffè, chi chiacchierando durante la consumazione del pasto… ciascuno di noi si è messo in gioco in un nuovo contesto, per essere “diversamente ma profondamente” AVO!

LE RIFLESSIONI DEI VOLONTARI

A Santo Stefano abbiamo avuto un’affluenza di 38 persone… Offrendo un caffè o preparando un vassoio, spuntando l’elenco già redatto o aggiungendo altri nominativi c’è stata anche la possibilità di qualche breve chiacchiera. Non abbiamo incontrato particolare diffidenza, direi piuttosto curiosità e qualche scherzosa richiesta di matrimonio…! La domenica successiva ho incontrato, per la seconda volta, alcuni degli ospiti e ci siamo salutati con piacere. Uno mi ha detto nella sua lingua (tradotta da altra persona): Mama sei molto brava!! Altri hanno ringraziato, felici della nostra presenza!! Anche i volontari Caritas, gentilissimi e accoglienti, hanno apprezzato il nostro servizio e ringraziato”. Carla T.

Quando domenica scorsa Carla G., Angela, Patrizia, Tiziana ed io ci siamo trovate nel parcheggio del Preziosissimo eravamo emozionate e un po’ preoccupate come “al primo giorno di scuola”… ma ci siamo da subito rinfrancate parlando con i volontari Caritas già presenti e molto accoglienti. Ci siamo scambiate le prime informazioni sul nostro servizio e sul nostro stare lì con loro. Questa è una mensa poco frequentata, 12-13 ospiti al massimo al giorno e domenica se ne sono presentati ancora meno, ma con grande stupore ci siamo subito rese conto che avremmo potuto stabilire una prima relazione, lasciandoci guidare dal loro desiderio di conoscerci e di raccontarci di sé… i discorsi si sono fatti anche seri e più profondi con alcuni degli ospiti, altri hanno cercato di mantenere distanza e contegno. Mi è sembrato un primo significativo approccio che sfocerà in un bel cammino di ripresa del nostro volontariato AVO sul campo, fra persone con fragilità, ma molto desiderose di ascolto e attenzione. Giliana

Oggi, al Preziosissimo Sangue, abbiamo ritrovato le persone di domenica scorsa che ci hanno salutato ed accolto come vecchi amici! Molto più propensi a parlare ci hanno raccontato della loro vita ed anche illustrato usanze del loro paese d’origine. I volontari Caritas sono sempre molto gentili! Tiziana Z.

Domenica scorsa alla Caritas di San Maurizio hanno usufruito della mensa circa 10 persone, di cui 5 hanno consumato il pranzo in mensa, mentre gli altri hanno prelevato il sacchetto e sono andati via. Con le persone che hanno consumato il pasto in mensa, 2 erano italiani e gli altri di altre nazionalità, abbiamo fatto conoscenza e abbiamo parlato di diversi argomenti: salute, lavoro, calcio, ecc. Le relazioni che si sono stabilite sono state aperte e senza pregiudizi. Nei tempi morti abbiamo chiacchierato fra di noi, cercando di riprendere e in parte colmare relazioni da troppo tempo interrotte, causa Covid. L’esperienza è stata senz’altro positiva ed essendo un nuovo servizio sarà tutto da creare… creatività che ai volontari AVO di certo non manca! Francesco P.

A San Maurizio è stato molto bello ritrovare gli amici di domenica scorsa che ci hanno accolto con affetto e grandi sorrisi. Abbiamo anche conosciuto nuove persone che ci hanno raccontato storie di paesi stranieri. Mi pare di capire che tutti i volontari AVO abbiano voglia di proseguire! Giovanna

Appena varcato l’ingresso del cortile in cui è ospitata la Mensa Diffusa di San Paolo, vedo venirmi incontro un giovane con due grandi occhi che brillano nel suo volto dalla pelle scura. “Volontario Reggio Emilia!” legge ad alta voce ciò che riporta la pettorina che indosso. “Resti qui con noi oggi?”. Non potevo desiderare accoglienza migliore! Sento che il mio cuore si apre ad una reciprocità che, in tutta sincerità, non credevo di potere incontrare, almeno non al primo incontro con un perfetto sconosciuto. Insieme a me c’è Giulia, giovane volontaria della nostra AVO, che ci raggiunge nel cortile e, insieme, ci mettiamo in ascolto della storia di “Giallo” (soprannome con cui questo ragazzo della Guinea dal nome per noi impronunciabile, si fa chiamare). Un fiume in pena: in venti minuti, tempo che le volontarie della Caritas all’interno organizzino il pasto caldo appena giunto dalla cucina, ci racconta la sua vita (a tratti “alternativa”), mischiando parole in italiano ed in… perfetto dialetto reggiano! I minuti scorrono e arrivano altri ospiti. C’è chi è più loquace ed incline al dialogo e chi invece, più diffidente, preferisce non dilungarsi oltre un saluto; c’è chi è incuriosito dalla nostra presenza e desidera conoscere il perché del nostro essere volontarie e chi, dopo essersi nascosto per quasi due ore dietro ad una facciata burbera e dura, al termine del pranzo ci mostra orgoglioso ed emozionato le fotografie del suo bambino, che vive lontano, e che conserva con cura nel cellulare. C’è chi, salutandoci, ci chiede: “ma tornate ancora?”. La risposta che esce con sicurezza dalla mia bocca è: “sì, torneremo!”. Rientro a casa felice: mi sembra di essermi riappropriata del mio “essere” volontaria AVO, anche se il mio attuale servizio al checkpoint dell’ospedale mi consente ogni settimana di sperimentare comunque relazione e storie di incontri con chi transita da lì, siano ammalati, familiari o personale sanitario, ognuno di loro ha sempre una storia da raccontare. A distanza di alcuni giorni dall’esperienza della Mensa Caritas continuano a girarmi tra mente e cuore i racconti che ho ascoltato, quelli più segreti ed intimi, che non possono essere raccontati, perché hanno sfumature importanti, private, dolorose, perché accompagnati da sguardi smarriti e schivi. E ripenso alle parole di Valerio Landri, Direttore della Caritas di Agrigento: “…esistono fragilità che sono una responsabilità di tutti, è possibile oggi prendersi cura delle persone che vivono situazioni di fragilità attraverso la centralità della relazione, che significa ripercorrere le loro strade, frequentare le loro vite, ed è bellezza e fatica essere chiamati a custodire questo sogno, occorre aiutare ad allargare gli orizzonti…”. Credo che il sognare cammini e donare parole alle Mense Caritas possa aiutare ciascuno di noi e la nostra AVO di Reggio Emilia ad avere Sguardi di Futuro e a sognare e sperimentare nuovi orizzonti. Silvia P.

L’APPELLO DI AVO

AVO rivolge l’invito non solo ai propri associati, ma a tutti coloro che, diventando volontari AVO, desiderano donare un po’ del proprio tempo accogliendo gli ospiti delle Mense Diffuse attraverso un ascolto ed un dialogo empatico.

Per conoscere nel dettaglio il progetto e le modalità di adesione, contattaci:

Puoi conoscere le attività di AVO Reggio Emilia consultando le nostre pagine social e il sito internet:

o attraverso la relazione delle nostre progettualità:https://drive.google.com/file/d/1eSqDnILob6hNAhOUOKMgKSBIBUTONOw_/view?usp=sharing

LA GALLERIA