Sabato 26 marzo sono state raccolte oltre 450 nuove firme a sostegno della campagna “Endometriosi: Firma Adesso!”, la prima petizione italiana per richiedere tutele per le donne con Endometriosi. Questo nuovo traguardo permette ora di portare il Comune di Reggio Emilia a votare una mozione interamente voluta dai cittadini reggiani. I cittadini chiedono di garantire alle pazienti diritti basilari come quello alla salute, al lavoro e alla cura.
Redattrice della proposta è l’attivista e paziente reggiana Sara Beltrami che, insieme ad un gruppo di cittadine e associazioni, ha lanciato la richiesta di una raccolta di firme popolare indirizzata al Comune e alla Regione Emilia Romagna con l’obiettivo di garantire alle pazienti diritti sociali come quello alla salute, al lavoro e alla cura. La mozione in questione contiene una clausola di segnalazione al Ministero della Salute che intende impegnare il Governo in nuove misure di tutela.
L’endometriosi è una malattia cronica che colpisce 3.000.000 di donne italiane in età riproduttiva, e che ha la capacità di impattare in modo negativo sulla vita delle giovani in termini di qualità di vita personale e lavorativa, rischio di ospedalizzazione, danni permanenti, e di infertilità.
“In appena 2 settimane abbiamo raccolto quasi 800 adesioni per il Comune e la Regione. È importante che i cittadini si siano messi in prima linea per firmare. Partiamo dal Comune e dalla Regione, ma vogliamo arrivare al Ministero. Le persone hanno capito quanto può incidere l’endometriosi sulla vita delle donne ma anche sulla nostra società, ora spetta alla politica utilizzare gli strumenti che mettiamo a disposizione nei punti della petizione.” spiega Sara Beltrami.
L’endometriosi rappresenta la prima causa di dolore pelvico cronico in donne in età fertile, eppure oggi le pazienti che ne sono affette non hanno tutele sul posto di lavoro né un’esenzione ticket per i costi di terapie e visite. Una condizione inasprita dalla pandemia, che ha visto 1 donna su 2 peggiorare la propria situazione economica, riducendo così la propria capacità di cura e di spesa per la cura.
Secondo il Ministero della Salute in Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva e interessa il 30-50% delle donne non fertili o che hanno difficoltà a concepire. La sfida è anche quella di individuare in modo rapido percorsi diagnostici e terapeutici mirati e preventivi. Il tempo medio per la diagnosi è molto lungo, intorno ai 9 anni.
Si stima che trascorrano in media 4 anni prima che la paziente consulti il medico, e altri 4 per l’identificazione e la conferma della diagnosi, dopo una media di 5 specialisti consultati.
La campagna è partita da Reggio Emilia, prima città italiana a scendere in campo per poi voler diventare una campagna nazionale, e mira a raggiungere un largo numero di Comuni.
Per sostenere la campagna e avere i moduli per le firme potete scrivere a mail endometriosifirmaora@gmail.com
Sul territorio per vidimare i moduli della raccolta firme come pubblico ufficiale saranno presenti i consiglieri comunali Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli.