C’è tempo fino al 21 febbraio 2022 per partecipare all’avviso pubblico per l’assegnazione della gestione e la trasformazione del centro sociale “Villaggio Stranieri” in via Don Luigi Sturzo 1 a Reggio Emilia in Casa di quartiere: possono partecipare tutti gli enti del terzo settore, in forma singola e associata.
L’avviso pubblico si inserisce nel percorso promosso dall’amministrazione comunale reggiana nei mesi scorsi per rinnovare i primi 10 dei 27 centri sociali cittadini, al fine di rendere questi luoghi sempre più punti di riferimento per i propri quartieri, in grado di rispondere ai nuovi bisogni di prossimità emersi durante la pandemia. Grazie a tavoli di co-progettazione che hanno visto il contributo degli attuali gestori dei centri sociali e di altri soggetti del quartiere sono state messe a sistema le diverse esperienze dei territori e le proposte, al fine di realizzare possibili nuove soluzioni di servizio, attività sociali e di prossimità, cura dei beni comuni e dello spazio urbano, producendo impatti significativi nei beneficiari e nelle comunità dei quartieri di riferimento.
Gli interessati alla gestione del centro sociale “Villaggio Stranieri” dovranno presentare un progetto che illustri le attività che saranno realizzate, al fine di promuovere innovazione sociale e valorizzare al contempo le risorse presenti nella comunità, favorendo la partecipazione degli utenti alla definizione e gestione dei servizi e nella loro realizzazione.
La domanda di partecipazione – a pena di esclusione – dovrà essere redatta sulla base del modello presente sul sito www.comune.re.it, entro e non oltre le ore 12 del giorno 21 febbraio 2022, e successivamente inviata tramite PEC all’indirizzo: comune.reggioemilia@pec.municipio.re.it con oggetto “Domanda di partecipazione e proposta progettuale per la trasformazione del Centro Sociale di Via Don Sturzo 1 a Reggio Emilia.
DA CENTRI SOCIALI A CASE DI QUARTIERE – L’idea alla base del progetto è di accompagnare i centri sociali verso la loro progressiva trasformazione in ‘Case di quartiere”, punti strategici per piccoli servizi a favore della comunità di riferimento, come il portierato sociale, o per la realizzazione di spazi per informazioni alla cittadinanza o per l’alfabetizzazione digitale e l’accesso ai servizi on line che oggi costituisce un requisito di cittadinanza. Una Casa di Quartiere può essere: un luogo sociale, intergenerazionale e interculturale; un centro di progettazione ed erogazione di servizi alla persona; un luogo di cura del quartiere inteso come spazio pubblico (cura del territorio); un luogo di governance multilivello.
L’obiettivo è rafforzare e sviluppare ulteriormente il ruolo dei centri sociali e renderli sempre più punti di riferimento per attività sociali, sportive, culturali, di comunità, civiche, ambientali e digitali. La nuova fase di co-progettazione inclusiva dei centri sociali è dunque il riconoscimento del valore e del ruolo ricoperto da questi luoghi nella storia della comunità reggiana: un patrimonio di tutti che ha il proprio punto di forza nella funzione di presidio sociale che tuttora i centri sociali svolgono quotidianamente a supporto di tutte le aree della città, dalle più centrali alle più periferiche ed è in linea con la riformulazione del modello di decentramento che rimette al centro la comunità, i quartieri e gli attori della società civile attraverso il progetto Qua_Il quartiere bene comune.