Mostra in vicolo Trivelli a Reggio Emilia per il Grade

Inaugurata il 21 novembre in centro storico, ospita opere della collezione di Ugo e Pina Bellocchi.

REGGIO EMILIA – Nell’ambito delle iniziative legate alle festività natalizie, la Fondazione Grade Onlus propone una interessante mostra d’arte, a scopo benefico, che inaugurerà venerdì, 21 novembre, alle ore 18 nello spazio di Vicolo Trivelli 1/D, nel cuore del centro storico di Reggio. Si tratta dell’esposizione della collezione privata di Ugo e Pina Bellocchi, una grande mostra con circa 200 opere, per le quali sarà possibile anche effettuare offerte che andranno a sostegno dei progetti del Grade, in particolare la raccolta fondi per l’acquisto della nuova risonanza magnetica a 3 Tesla per il servizio di Radiologia del Santa Maria Nuova, una strumentazione di ultima generazione che amplierà di molto le possibilità diagnostiche, a servizio di tutta la provincia, e che ha un costo di 1 milione e 500 mila euro. Dopo la giornata inaugurale, la mostra resterà visitabile tutti i giorni su appuntamento; tutti i weekend di novembre e dicembre; lunedì 24 novembre, lunedì 8 e venerdì 19 dicembre. Orari: dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Per maggiori informazioni e prenotazioni visite: tel. 0522 295059, whatsapp 375 7225943, info@grade.it.

“La vendita della Collezione di Ugo e Pina Bellocchi – spiega il Critico e storico dell’arte Sandro Parmiggiani – non solo ha un’apprezzabile finalità benefica, ma rappresenta un’occasione per valutare l’acquisizione, con donazioni contenute, di opere legate soprattutto alla tradizione dell’arte reggiana del Novecento e per riflettere sulla validità delle tendenze del sistema dell’arte attuale, che oscura alcune esperienze di valore troppo frettolosamente liquidate. Sempre più, infatti, si assiste all’affermazione della legge secondo la quale “ciò che costa vale”: solo le opere che hanno, qui e ora, prezzi elevati sul mercato sono portatrici di valori simbolici e “finanziari” perenni. In verità, se si getta uno sguardo non offuscato da pregiudizi, capace di affidarsi alla lezione della storia, ci sono opere oggi alla moda destinate a declinare nel tempo, e opere del passato che, come alcune di quelle presenti nella raccolta dalla famiglia Bellocchi, rappresentano un arricchimento culturale per chi se ne circondi e un contributo significativo alla propria “educazione sentimentale”, nel rapporto quotidiano che si può intrattenere con esperienze artistiche che tuttora sanno parlarci e dialogare con la nostra sensibilità”.

Ugo Bellocchi (1920-2011) e la moglie Giuseppina Iotti (1922-2004), entrambi figli di reggiani, sono nati a Reggio e vi hanno vissuto tutta la vita. Ugo è stato giornalista, direttore di biblioteca, storico di vaglia, presidente della Deputazione reggiana di Storia Patria, fondatore del Centro Studi per il Dialetto di Albinea e dell’Associazione provinciale Stampa reggiana. Autore di decine di ponderosi volumi, si è dedicato in particolare alla storia della città, alle vicende del Primo Tricolore, al vernacolo, alla storia del giornalismo e alle Encicliche pontificie. Importanti convegni di studio a lui dedicati lo hanno ritratto come uno dei promotori culturali più vivaci ed apprezzati nella Reggio del XX secolo. Pina è stata per decenni appassionata e stimata insegnante elementare, a Caprara di Campegine poi, in comune di Reggio, a Gaida e a Rivalta. La loro casa è sempre stata fulcro ospitale; pranzi e cene con amici sono stati l’occasione per mettere a punto progetti culturali ed artistici con numerosi protagonisti della vita cittadina e nazionale.

Questo fervore di interesse per la reggianità si è tradotto – oltre che in prestigiose pubblicazioni – anche in un’importante raccolta di quadri, sculture, bassorilievi, stampe e incisioni, prevalentemente di artisti cittadini, che nei decenni hanno ornato le pareti della loro abitazione. Si è venuto componendo un “corpus” di quasi 200 pezzi, con autori famosi e rappresentativi della cultura artistica reggiana del secolo scorso: da Filippo Albertoni a Nani Tedeschi, da Gino Gandini a Remo Tamagnini, da Lanfranco e Galileo Scorticati a Francesco Fontanesi, da Nello Leonardi a Fra Paolo Augusto Mussini. Reggiane anche molte delle tematiche: da Lodovico Ariosto al fiume Po, da Matilde di Canossa alla coltivazione della vite, dalla nascita del primo Tricolore alle dimostrazioni del 7 luglio 1960.

Spiega Lisa Bellocchi, figlia di Ugo e Pina: “Un’ampia collezione di quadri, bassorilievi, sculture, di artisti in massima parte reggiani, ha impreziosito per decenni la casa di famiglia. Oggi questa collezione viene donata al Grade per moltiplicarne il valore culturale ed affettivo. Ogni opera racconta un pezzo della ricca storia artistica della città e rende evidente quanto il bello possa migliorare la vita di ogni persona. Attraverso la Fondazione Grade, questa bellezza potrà diventare un concreto sostegno per chi a Reggio necessita di cure qualificate. Bellezza e bontà camminano insieme”.

Pubblicato: 18 Novembre 2025