“In Palestina si fa scuola, nonostante tutto” con Volontari nel Mondo RTM e Fondazione Reggio Children

A Reggio Emilia, una delegazione di insegnanti dalla Cisgiordania grazie alla raccolta fondi per il nido di Beit Sahour.

Una delegazione della scuola “Peter Nettekoven” di Beit Sahour, nel governatorato di Betlemme in Cisgiordania, è stata ospitata dal 10 al 20 giugno a Reggio Emilia per un percorso formativo, nel quadro della raccolta fondi a favore dell’apertura di nuovo nido d’infanzia in Palestina lanciata alcuni mesi fa da Volontari nel Mondo RTM e Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi, con il supporto di Fondazione E-35.

L’iniziativa rientra negli storici e consolidati rapporti tra Reggio Emilia e l’area di Betlemme e rappresenta il proseguimento dei progetti rivolti alla comunità educante palestinese realizzati nell’ultimo decennio da RTM e dal sistema educativo 0-6 di Reggio Emilia.

Ad un programma di incontri con realtà scolastiche ed educative di Reggio Emilia, hanno partecipato Sawsan Istephan, Direttrice della scuola “Peter Nettekoven” del Patriarcato Greco Cattolico di Gerusalemme, Christin Alyatim coordinatrice del nuovo nido d’infanzia aperto dalla scuola del Patriarcato Greco Cattolico a Beit Sahour e Adriana Murad, educatrice.

Quella di Beit Sahour è una delle prime tra le oltre 70 scuole con cui, a partire dal 2015, Reggio Emilia ha collaborato in Palestina in progetti di cooperazione a favore di un’educazione della prima infanzia inclusiva e di qualità, quali i programmi “AEPIC” e “PACE” finanziati dalla Cooperazione Italiana.

Sin dalla sua fondazione nel 1966 la scuola Peter Nettekoven offre un’educazione di qualità e opportunità di apprendimento per tutti: bambini e bambine, ragazzi e ragazze, famiglie musulmane e cristiane appartenenti a diversi riti, studenti con disabilità. Ora il percorso scolastico va dal nido d’infanzia alle superiori.

Nonostante le enormi difficoltà causate dal conflitto in corso, la scuola ha deciso di avviare nel 2024 un servizio nido sperimentale per bambini 0-3 anni al fine di rimuovere uno degli ostacoli esistenti all’occupazione femminile.  Aperto a ottobre 2024 con 5 iscritti, il nido accoglie al momento 30 bambini e ha una capacità complessiva di 60 posti. Sono presenti sei ambienti, di cui quattro già completi, mentre due ambienti sono ancora da allestire.

“Fare scuola nonostante tutto: le sfide dell’educazione in Palestina, oggi” è stato anche il tema di un incontro con alcuni educatori, operatori e sostenitori della scuola, organizzato da Fondazione Reggio Children, RTM e Fondazione E35 al quale ha partecipato la delegazione di Beit Sahour.

Francesco Gradari, Responsabile Progetti Medio Oriente di RTM, ha sottolineato come “grazie alla generosità di tanti abbiamo potuto organizzare questo percorso formativo per le insegnanti palestinesi, la nostra volontà è ora quella di sostenere la scuola nel completamento degli spazi dedicati al nuovo nido. Nell’oceano di bisogni educativi e non solo della Cisgiordania, l’apertura di un servizio educativo del genere in un momento così drammatico rappresenta una goccia di speranza da proteggere e valorizzare.”

Cristian Fabbi, Direttore Generale di Fondazione Reggio Children, ha ripercorso le sfide da affrontare in Palestina e quelle dell’educazione oggi. “È stato un incontro molto importante, quello con le colleghe palestinesi a Reggio Emilia per riprendere la riflessione sui progetti con la Palestina e del sostegno alla Palestina. Sostegno soprattutto alle istituzioni educative che lavorano sui cittadini di oggi e di domani, ed è stato importante conoscere la situazione di difficoltà che vivono oggi nei territori  bambini, genitori e insegnanti. Il dialogo interculturale è stato al centro dei progetti finora svolti, in particolare nella redazione delle linee guida per l’accreditamento dei servizi educativi 0-6 privati, e ci siamo quindi ripromessi di continuare, nonostante quello che sta accadendo, a tenere salda questa relazione”.

Sawsan Istephan, Direttrice della scuola Peter Nettekoven di Beit Sahour con oltre 30 anni di esperienza e impegno nel settore educativo in Palestina, ha lanciato nel 2024 alle organizzazioni reggiane la proposta di collaborare alla creazione del primo nido nella sua scuola, a completamento del ciclo scolastico e per accogliere i bambini più piccoli: “Un grazie a Reggio Emilia che ci ha accolto – ha detto la direttrice – ringraziamo in particolare Fondazione Reggio Children, RTM e Fondazione E35 per aver reso possibile questa visita studio in un periodo così complesso. Queste giornate di formazione ci hanno permesso di comprendere tanti aspetti della filosofia educativa di Reggio Emilia, dove il bambino è al centro, ha un ampio spazio dedicato, è creativo e tutto questo cercheremo di farlo anche noi, nel nostro nido appena aperto, dentro la nostra scuola. Chiediamo a Reggio Emilia e al popolo italiano di continuare questa collaborazione a sostegno dell’educazione e dell’infanzia per un futuro migliore in Palestina”.

Giulia Bassi, Referente Area Palestina per Fondazione E-35, ha evidenziato come “con la Palestina abbiamo, nel tempo, intrapreso un percorso virtuoso, volto a raccogliere e valorizzare il patrimonio di relazioni e sensibilità già presenti nel nostro territorio, aprendo anche relazioni tra enti locali e istituzioni. Questo ci sta permettendo, da diversi anni, di lavorare insieme al Municipio di Beit Jala, costruendo progettazioni comuni e promuovendo percorsi orientati alla costruzione della pace e alla tutela dei diritti. Sono proprio momenti complessi e tragici come questi quelli in cui tali rapporti devono mostrare la loro intensità e il loro reale valore. L’ambito educativo è sempre stato e sempre sarà uno degli ambiti più interessanti e strategici per lavorare in questa direzione”.

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Pubblicato: 24 Giugno 2025