L’associazione Il giorno dopo dona un ecocardiografo di nuova generazione per l’ambulatorio di Cardio-Oncologia del CORE

Grazie ai contributi di tanti pazienti e familiari.

È stato presentato il 17 gennaio al CORE l’eco-cardiografo donato dall’associazione Il giorno dopo Odv che ha raccolto la somma necessaria grazie ai generosi contributi di tanti da pazienti oncologici e familiari.

L’apparecchiatura, del valore di oltre 40.000 euro, sarà utilizzata nell’Ambulatorio di Cardio-Oncologia per la valutazione ed il monitoraggio del quadro cardiologico dei pazienti che affronteranno o hanno in corso cure oncologiche (chemioterapia, ormonoterapia, immunoterapia, terapie a target molecolare, radioterapia).

L’Ambulatorio di Cardio-Oncologia è una delle poche esperienze presenti a livello nazionale che vede operare in stretta integrazione specialisti oncologi e cardiologi, per migliorare sia l’assistenza che la ricerca in quest’ambito, nel quadro dei programmi innovativi dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia.

Ad accogliere e ringraziare la presidente dell’Associazione “Il giorno dopo” Emma Corradini questa mattina al 3° piano del CORE erano presenti il Direttore Generale dell’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia Cristina Marchesi, il Direttore della Struttura di Oncologia Carmine Pinto e della Struttura di Cardiologia aziendale Alessandro Navazio, insieme alle loro equipe.

“Siamo particolarmente soddisfatti di questo traguardo” ha commentato Corradini “per raggiungere il quale sono stati fondamentali i generosi contributi in memoria di Alessia Quintavalla, Enea Cavazzoni, Luisa Gibellini, insieme all’aiuto di AC REGGIANA 1919, di Cinzia Gimelli, di Mariagrazia Picchi. Desidero ringraziare anche Fondazione Grade che ha diviso con noi, per questo obiettivo, uno dei lasciti a lei destinati”.

“Riempie di particolare orgoglio vedere segni così tangibili di riconoscenza” ha commentato Cristina Marchesi “anche dai familiari di chi non è più tra noi, a testimonianza di quanto siano apprezzate professionalità e competenza delle nostre equipe insieme all’accoglienza ricevuta nelle strutture di quest’azienda, anche quando purtroppo la malattia prende il sopravvento”.