Il cammino solidale dei giovani dell’Unità Pastorale Pieve di Scandiano

Il resoconto della bella esperienza vissuta dal gruppo assieme a tante associazioni reggiane, grazie alla collaborazione con CSV Emilia.

Tre giorni in cammino solidale tra Reggio e Scandiano, per conoscere tante realtà di volontariato. Li hanno vissuti le ragazze e i ragazzi dell’Unità Pastorale Pieve di Scandiano dal 9 al 11 settembre scorso, grazie alla collaborazione di diverse realtà del terzo settore, di CSV Emilia e della Caritas diocesana di Reggio Emilia e Guastalla.

Ogni anno, gli educatori organizzano un’esperienza di fine estate che coinvolge tutte le annate delle superiori, dai 14 ai 18 anni, della comunità della Pieve di Scandiano. «Solitamente, si tratta di tre giorni in cui vengono concentrate tante attività differenti, tra cui momenti di cammino, di preghiera, di gioco e di servizio, per trascorrere un’esperienza di vita comunitaria. Allo stesso tempo, si cerca di coinvolgere le famiglie della comunità e le realtà che operano sul territorio», spiegano le promotrici.

IL CAMMINO

E così è stato nel 2024. Lunedì 9 settembre è stato interamente occupato dalla camminata per raggiungere Reggio. Il gruppo, formato da un’ottantina di giovani e una ventina di educatori, è partito a piedi da Scandiano dopo una sostanziosa colazione e un momento di preghiera, fermandosi per pranzo a villa Borettini, a Bellarosa di Albinea, sede di una comunità del Ceis.

Dopo aver alloggiato la notte nei locali del Seminario Vescovile, martedì 10 settembre «i partecipanti sono stati divisi in gruppetti di lavoro più o meno numerosi, così da trascorrere momenti di servizio in enti e cooperative della città di Reggio. In ogni realtà, i ragazzi hanno avuto l’occasione di ascoltare testimonianze riguardanti il servizio e gli obiettivi di chi ne fa parte, per poi entrare nel vivo dell’esperienza mettendosi all’opera. Dopo una mattina ed un pomeriggio di lavoro intenso, a stretto contatto con queste realtà, i ragazzi hanno fatto ritorno a Scandiano, dove numerose famiglie si sono offerte di ospitarli per la notte, intente ad ascoltare a loro volta la testimonianza fresca di una giornata intensa ma appagante».

I LUOGHI

I luoghi di Reggio Emilia in cui il gruppo scandianese ha potuto vivere esperienze solidali sono parecchi. Eccoli, raccontati direttamente dalle ragazze e dai ragazzi.

  • Al Seminario Vescovile i ragazzi hanno dato una mano ai seminaristi nel pulire e riordinare dopo aver trascorso lì la serata e la notte.
  • Al Centro sociale Il Carrozzone un gruppo di ragazzi è stato incaricato di pulire il parco dall’immondizia.
  • Nuovamente, dopo aver presentato il suo progetto, ha dato ai ragazzi l’opportunità di catalogare i vestiti donati e di esporli, di conteggiare giochi e puzzle e assicurarsi che fossero utilizzabili.
  • Presso la Cooperativa Hesed i ragazzi hanno imparato che “Hesed” è il termine ebraico che fa riferimento alla compassione e amore del padre nei confronti del figliol prodigo, e quel sentimento è ciò che anima le azioni della comunità, un centro diurno che ambisce, prima di tutto a creare un ambiente accogliente e amichevole per le persone con difficoltà, e poi alla produzione di oggetti, sia per la vendita in proprio, che per la fornitura di prodotti ad altre aziende che commissionano a Hesed.
  • La Cooperativa L’Ovile ha permesso di visitarealla mattina tre appartamenti seguiti da operatori, nei quali si è fatto compagnia ai pazienti in carico al centro di salute mentale che qui alloggiano. Due appartamenti sono gestiti direttamente dall’Ovile mentre il terzo, che ospita una comunità di mamme e bimbi, si chiama Comunità Don Altana. I ragazzi hanno accompagnato queste persone nella loro quotidianità, uscendo per un caffè o una passeggiata, giocando a carte e vivendo insieme il momento del pasto, aiutando anche nella preparazione. Al pomeriggio, invece, il presidente della Cooperativa ha tenuto una testimonianza nella sede di Mancasale in cui ha restituito una panoramica dei diversi servizi che l’Ovile mette a disposizione.
  • Presso il Guardaroba Centro di Ascolto Caritas Santa Maria degli Angeli un piccolo gruppo ha aiutato i volontari a sistemare i vestiti, che il centro poi rende disponibili per chi ne fa richiesta, in particolare quelli del reparto bimbi. 
  • Nella Mensa della parrocchia di Pieve Modolena, una mensa diffusa parte del circuito delle mense Caritas, un gruppo ha aiutato nel servizio del pranzo.
  • Nella sede della Croce Rossa Reggio Emilia a Santa Croce un gruppo ha ascoltato l’esperienza di alcuni volontari e ha aiutato a fare delle pulizie. 
  • Nella sede del Centro di Servizio per il Volontariato di Santo Stefano un gruppo ha incontrato le volontarie che hanno illustrato l’ampio ventaglio di servizi che vengono gestiti e, successivamente, sono state svolte attività di riordino, giri in discarica e pulizie.
  • L’oratorio della Parrocchia di Sant’Anselmo organizza, durante l’estate, un grest per ragazzi con disabilità, a cui si è tenuto compagnia con giochi e musica, e, in parallelo, un percorso di attività creative per adulti con disabilità, che prevede il cosiddetto “Laboratorio delle abilità”.
  • Altri tre gruppi hanno visitato centri diurni che accolgono persone più o meno giovani con disabilità e le hanno accompagnate nelle loro attività quotidiane, tra cui atelier, karaoke, giochi, passeggiate e commissioni. I centri visitati, in particolare, sono stati Centro Diurno Coress in Polveriera, Centro Diurno Il Villaggio a Masone e Centro Diurno Di Casa Ferrari.

A concludere, la frase di un ragazzo nel raccontare la sua esperienza all’appartamento gestito dall’Ovile, valida per tanti altri contesti, anche per chi si avvicina per la prima volta al volontariato. Le persone conosciute “sono persone che capitano nella vita degli altri, non si scelgono” ma alla fine, grazie al rispetto e alla gentilezza, si è in grado di lasciare consapevolmente un bel segno nelle realtà toccate.

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