Uno spazio in cui realizzare attività formative, culturali, ricreative e sportive gratuite, ma anche un presidio per mantenere una costante presenza di Acer e dell’amministrazione comunale nel quartiere Compagnoni-Fenulli con un servizio organizzato di portierato sociale, gestito da personale dell’Azienda Casa, pronto ad accogliere le persone del quartiere e ad ascoltare i loro bisogni.
Sono queste le attività presentate da Acer Reggio Emilia e dai Servizi sociali territoriali-Polo Sud che nei giorni scorsi – alla presenza dell’assessore alla Casa e alla Partecipazione Lanfranco De Franco e del presidente di Acer Reggio Emilia Marco Corradi – hanno inaugurato “Spazio Ambra” in via Compagnoni 25, il quartodopo gli spazi già attivi al Gerra a Ospizio, nel quartiere Foscato e nel quartiere Magenta e altri locali destinati ad usi analoghi nei diversi quartieri della città.
Situato al piano terra di uno degli ultimi edifici realizzati nell’ambito della riqualificazione del quartiere Compagnoni-Fenulli, lo Spazio Ambra sarà affidato a enti e associazioni del Terzo settore che dovranno alternarsi e coordinarsi per la realizzazione e lo svolgimento di iniziative volte a promuovere il benessere psicofisico degli abitanti, creare momenti di condivisione, ascolto e aggregazione e contribuire alla crescita culturale e civica della comunità.
Le attività, tutte gratuite, saranno rivolte ai residenti del quartiere di ogni fascia di età, con particolare attenzione ai bambini, ai ragazzi e agli anziani, per facilitare momenti di socializzazione tra le persone e favorire senso di appartenenza a una comunità ampia e inclusiva.
Ad oggi le associazioni che hanno manifestato la propria disponibilità a lavorare al fianco di Comune, Acer, Servizi sociali territoriali Polo Sud e Consulta ambito D sono Coop Giolli con Zerofavole, Neon, Passaparola, gli scout di Agesci, Natiscalzi con Divino Urbano, Arci Comitato Territoriale Reggio Emilia, Circolo Arci Fenulli e Pop Up, ma lo spazio è aperto ad accogliere ogni progetto e iniziativa in grado di rispondere ai bisogni degli abitanti.
“Questo è il quarto spazio di questo tipo che inauguriamo ed è particolarmente importante perché siamo in un quartiere in cui c’è stato un lungo processo di riqualificazione – ha spiegato l’assessore alla Casa e alla Partecipazione Lanfranco De Franco – Spazi come questo sono fondamentali perché si incrociano a un modo di progettare gli interventi sociali e culturali nei quartieri popolari che negli ultimi quattro anni abbiamo incrementato prima con le Feste dei Vicini, poi con Estate Popolare e adesso anche con il progetto Pop Up; grazie anche ai finanziamenti messi a disposizione dalla Fondazione Manodori, le attività sociali e culturali sono potute proseguire anche nel periodo invernale. A conclusione di questo mandato ammnistrativo, siamo orgogliosi di aver fatto passare l’idea che la progettazione sociale e la progettazione culturale sono pezzi fondamentali dell’abitare. L’abitare non significa soltanto avere un tetto, ma vuol dire anche sviluppare relazioni umane, relazioni sociali sotto a quel tetto, dove ci sia crescita culturale e la cultura diventi strumento di emancipazione delle persone, di relazione, di socialità. Tutto questo è reso possibile dalla capacità di fare rete di tutti gli enti che a vario titolo operano sul territorio per favorire la relazione e la crescita delle persone. Ci sono molte associazioni che si occupano di attività diverse; speriamo, in questo modo, di intercettare anche persone diverse tra loro. Il nostro obiettivo per i prossimi anni sarà di attivare sempre più spazi come questo nella doppia logica della disposizione come sala condominiale, quindi per chi ci abita, ma anche con un’apertura verso i quartieri e i loro abitanti e le associazioni che hanno voglia di partecipare e dare il loro contributo a questi progetti. Speriamo quindi di aver messo un punto fermo e che da qua in avanti si capisca che non si può fare a meno della socialità e della cultura nelle relazioni dei quartieri popolari”. “Per la realizzazione di questo progetto è nata una forte collaborazione tra Acer, i Servizi sociali territoriali e il mondo associativo, finalizzata a creare comunità coese e inclusive anche attraverso la realizzazione di attività di carattere formativo, culturale, ricreativo e sportivo – ha commentato il presidente di ACER Reggio Emilia Marco Corradi – Crediamo infatti nel valore formativo di queste attività e insieme stiamo lavorando con grande senso di responsabilità. Ci troviamo di fronte a persone che manifestano bisogni ai quali dobbiamo rispondere con un approccio professionale elevato, con competenza, serietà e conoscenza. E’ un processo in itinere che richiede soluzioni nuove che stiamo costruendo su solide basi, cioè attraverso l’analisi scientifica dei dati e delle informazioni in nostro possesso che ci permettono di individuare indicatori utili a realizzare le attività necessarie al quartiere e ad utilizzare quindi al meglio le risorse a disposizione. Intendiamo pertanto proseguire su questa strada e aprire nuovi spazi analoghi anche in altri quartieri in cui vi è una forte presenza di edilizia residenziale pubblica”.