E’ stato un momento importante per la sanità reggiana il convegno “Le radici e il futuro: 25 anni di ematologia a Reggio Emilia”, che ha celebrato la storia di un reparto che oggi è divenuto un’eccellenza di livello nazionale, l’Ematologia del Santa Maria Nuova, ma che ha anche accolto un grande annuncio da parte del Presidente della Regione, Stefano Bonaccini: l’ufficializzazione dell’abilitazione, per il reparto oggi nella sede del Core, alla somministrazione delle cellule Car-T, una strada terapeutica estremamente innovativa.
Il dottor Francesco Merli, Direttore dell’Ematologia e Presidente della Fondazione Grade Onlus, ha spiegato: “In 25 anni tantissime cose sono cambiate nell’ambito dell’ematologia: per le leucemie mieloidi ad esempio le aspettative di vita rispetto a quando abbiamo cominciato sono salite avvicinandosi a quelle delle persone sane, e spesso si sospende anche la terapia. Il linfoma diffuso a grandi cellule B ha visto l’introduzione di farmaci nuovi che hanno nettamente incrementato le possibilità di cure, l’ultimo ritrovato sono le terapie Cat-T che hanno cambiato la prognosi per pazienti che non avevano possibilità di cura. Anche nel mieloma multiplo, rispetto ad un unico farmaco che avevamo a disposizione negli anni ‘90, ora abbiamo avuto molti strumenti nuovi”.
Merli ha poi ripercorso la storia dell’Ematologia a Reggio, a partire dai medici Franco Gobbi, poi il passaggio al piano superiore dell’Ospedale Spallanzani con un medico dedicato al day hospital per le malattie ematologiche, il dottor Paolo Avanzini, e ancora alla fine degli anni ‘80 l’incremento dello staff con l’ingresso dello stesso Francesco Merli, Luciano Masini, Fiorella Ilariucci.
La crescita di questo servizio di day hospital ha portato alla nascita dell’ematologia nel 1998, dove era possibile effettuare anche trapianti di midollo con il dottor Alessandro Bonini, scomparso lo scorso agosto.
E poi i 25 anni, fatti di cambiamenti strutturali ma soprattutto di professionisti appassionati che hanno portato ad una crescita costante, fino al reparto di eccellenza su cui oggi può contare l’ospedale, la comunità di Reggio Emilia e non solo (attualmente un paziente su tre arriva da fuori provincia). Un reparto che ora, grazie al sostegno della Fondazione Grade Onlus (che ne ha sempre accompagnato e sostenuto il percorso) sta affrontando un ampiamento strutturale e di personale che porterà all’aggiunta di sei ulteriori posti letto, ormai necessario perché l’indice di occupazione letti nel 2023 è stato vicino superiore al 95%. Ha infatti affermato il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: “L’Unità clinica di Ematologia di Reggio Emilia rappresenta oggi un presidio fondamentale per la sanità pubblica dell’Emilia-Romagna, sia come centro di ricerca all’avanguardia, sia come struttura di riferimento per l’assistenza oncologica di alta specialità, in grado di offrire ai pazienti i percorsi terapeutici più innovativi e promettenti oggi disponibili.
Proprio in questi giorni abbiamo deciso, come Giunta regionale, di riconoscere questa Unità, di cui festeggiamo il 25esimo ‘compleanno’, come nuovo Centro regionale abilitato all’utilizzo delle terapie avanzate Car-T, che si affianca a quello dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna. Vogliamo continuare a investire sulla sanità pubblica regionale, sulla nostra Rete Oncologica ed Emato-Oncologica, su percorsi di cura e assistenza all’avanguardia come quelli garantiti dall’Ematologia reggiana. Voglio ringraziare – ha concluso – il personale medico e sanitario, la prima linea della nostra sanità pubblica, e le associazioni di volontariato, a partire dalla Fondazione Grade Onlus, che hanno contribuito a rendere possibile questo importante risultato”.
Ha aggiunto la Direttrice generale Ausl Cristina Marchesi: “Il momento di oggi è di festa per quella che è diventata una unica famiglia, e mi piace ricordare un altro anniversario: 6 anni fa avveniva la fusione che ha dato vita all’odierna Ausl. Abbiamo i segnali che evidenziano come ce l’abbiamo fatta. Siamo attrattivi a livello regionale e nazionale, e questo è un dato essenziale per confermare il ruolo di Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) e in questo l’Ematologia ha una funzione molto importante. Voglio anche ringraziare la Regione, perché non ci ha mai detto di no di fronte ad ogni richiesta di investire sulla salute dei nostri cittadini, in un momento in cui sicuramente non era facile farlo. E ringrazio il Grade che ci ha consentito di realizzare numerosi progetti importanti”.
Il Sindaco di Reggio Luca Vecchi ha voluto esprimere gratitudine “a tutti quei professionisti che hanno reso possibile questo percorso di 25 anni, in cui proprio la qualità delle persone, in primo luogo, ha fatto la differenza. Si è creato un “ecosistema” virtuoso capace di realizzare i sogni, con quella caparbietà tipicamente reggiana che li ha resi concreti”.
“Ho avuto modo di conoscere l’ematologia reggiana in questi anni – ha detto il Presidente della Provincia Giorgio Zanni – ed è sempre un piacere vedere la qualità del reparto, e anche quando con la mia famiglia ci sono state difficoltà abbiamo affrontato momenti difficili, ci ha sempre sostenuto l’umanità del personale, che ringrazio da parte mia ma anche di tutti i cittadini della provincia di Reggio”.
Proprio l’introduzione delle terapie Car-T è stato il grande annuncio del convegno, un e che segnerà il futuro del reparto: si tratta di una terapia genica innovativa (terapie a base di cellule T esprimenti un recettore chimerico per antigene in campo onco-ematologico), che permette di offrire una possibilità di cura a pazienti con linfomi non Hodgkin o con leucemie linfoblastiche che sono andati incontro a ricadute o non hanno ottenuto risultati apprezzabili dopo una o più terapie convenzionali. Una nuova sfida per i prossimi 25 anni.