Donatori di sangue e operatori di protezione civile. È la nuova doppia disponibilità che 44 donne e uomini, soci dell’Avis comunale di Reggio Emilia, hanno dato, formalizzata nella giornata di sabato 20 maggio durante una cerimonia ospitata dalla Casa del Dono cittadina. Nell’occasione, queste persone, coinvolte nei mesi scorsi nel progetto “Volontari Due Volte” voluto dall’associazione dei donatori di sangue reggiana, hanno ricevuto gli attestati di certificazione di base come operatori di base. Ora entreranno a far parte del gruppo di protezione civile di Avis e, con questo documento, potranno anche effettuare formazioni per ottenere delle specializzazioni in determinati ambiti di intervento.
Il momento ufficiale della consegna degli attestati, con un volontario dopo l’altro chiamato al tavolo, ha visto la presenza del presidente di Avis comunale Ottavio Perrini, del presidente di Avis Emilia-Romagna Maurizio Pirazzoli, di Alessandro Michelatti del coordinamento nazionale della protezione civile di Avis, dell’assessore reggiano Lanfranco De Franco, di Claudio Sambri della protezione civile regionale e di Alfredo Licciardello, referente di protezione civile per il Comune di Reggio e formatore che ha curato i corsi seguiti dai donatori Avis da febbraio a oggi, presente anche in nome del comandante della polizia locale Stefano Poma. Prima degli interventi, è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime del maltempo in Romagna ed è stato reso omaggio a Pier Paolo Lugli, fra i fondatori della protezione civile a Reggio. Nel prosieguo, è arrivato un riconoscimento anche a un’altra figura importante della protezione civile locale, Roberto Terriccio.
I volontari di protezione civile sono divisi in quattro gruppi, coordinati da Angelo Bruno Gulina, e dopo la prossima firma della convenzione con il Comune entreranno a far parte del sistema della protezione civile comunale reggiana, per il supporto alle attività e alle emergenze: in queste eventualità, saranno impegnati non nel primo intervento ma nel supporto logistico e sanitario all’associazione. Per ora, non faranno parte delle colonne mobili provinciali e regionali, grazie ai loro attestati potranno però formarsi ulteriormente.
Il progetto, ispirato a uno similare avviato a Modena, ha trovato un riscontro inaspettato, 60 donatori hanno mostrato interesse e 44 hanno completato il corso. “La nostra struttura è in grado di sfruttare la capacità di essere solidali che è proprio nel cuore dei volontari e dei donatori di Avis. E con questi ingressi il numero di volontari attivi ora cresce a 150, una cifra notevole. Voglio ringraziare chi ci ha supportato nel progetto e sottolineo con orgoglio come Avis sappia dimostrarsi capace di mettersi a disposizione. Lo fa con la raccolta sangue e lo fa fisicamente, in una realtà nazionale fragile, tutte le realtà associative per me dovrebbero essere in grado di mettere a disposizione”, spiega il presidente Perrini. “Ora vorremmo allargare il discorso, condividere la nostra esperienza a chi voglia replicarla, per arrivare a un coordinamento di protezione civile Avis, siamo stati fra i primi in regione a muoverci in questo senso. L’idea è di mantenere sempre la nostra base, quella della promozione della cultura del dono, come donatori e come volontari”.
L’assessore Lanfranco De Franco ha aggiunto: non potevamo che supportare un progetto simile, la necessità è sempre più alta. Non so se sia piacevole da sentire ma l’invito è: tenetevi pronti. Oltre alle attività supporto alle iniziative, sempre più ci sono prospettive di situazioni di emergenza. Gli esempi in questi giorni sono sin troppo facile da vedere, diversi gruppi di protezione civile reggiani sono in Romagna a supporto delle popolazioni. Inoltre, non era assolutamente scontato che ci fosse una risposta così alta, in un periodo in cui il volontariato soffre. Ma su certi temi vedo con soddisfazione che c’è sempre una bella risposta. Grazie per un servizio che serve alla comunità e che sarà un’esperienza capace di arricchire e di donare nel rapporto con la comunità stessa.