La perdita di un figlio nel fiore della vita, per una malattia incurabile che non lascia scampo, è un dolore indicibile e sovraumano. Tuttavia, la scrittura può miracolosamente aiutare nell’elaborazione del lutto. È quello che ha fatto coraggiosamente Luciana Baccichet, signora rubierese che, come il resto della sua famiglia, alcuni anni fa fu travolta da una tragedia del tutto inaspettata, e che, fra umanissime speranze e dolenti lacrime, ha accompagnato il figlio Matteo verso il suo inesorabile destino.
“Matteo amava i campi di grano” era il titolo di un libro uscito nel 2019 per la casa editrice reggiana Dea C., in cui la parabola terrena del figlio, e in particolare del suo calvario, veniva raccontata con grande amore e delicatezza. Un libro che ottenne un successo straordinario, al punto che, a quattro anni di distanza, Luciana ha sentito di dover dargli un seguito: “La voce del cuore”, a cura di Franca Pinnizzotto, direttrice editoriale della stessa casa editrice. Anche perché, la funzione terapeutica della scrittura, aiuta consapevolmente l’autrice: “Perché decido di scrivere? Ho imparato che scrivere allevia il dolore”.
E anche questo libro, come il precedente, sarà presentato nella splendida cornice monumentale de “L’Ospitale” a Rubiera, sabato 29 aprile alle 15.30 con successivo rinfresco offerto ai partecipanti. A differenza del primo testo, a impianto narrativo, questo “aggiornamento” vira verso il linguaggio elegiaco dei “pensieri poetici”, ispirati, come si può facilmente immaginare, dall’“assenza-presenza” del figlio, che parla attraverso “la voce del cuore”.
A corredo dei quali il libro propone anche splendide fotografie che saranno proiettata nella sala sassi, teatro della presentazione, che sarà preceduta dagli interventi del sindaco di Rubiera Emanuele cavallaro, e dell’Assessore alla Cultura Rita Boni.
Il ricavato della vendita del libro in loco, andranno in beneficenza al Core (Centro Oncologico e Ematologico) di Reggio Emilia, il nuovo reparto all’avanguardia nelle cure oncologiche che ha seguito Matteo.