In un video documentario la storia del Villaggio Stranieri, com’era e com’è oggi, raccontato dai suoi abitanti, insediati da diversi decenni o arrivati da poco.
“La ballata dello Stranieri. Voci e testimonianze di una Comunità” è il titolo dell’opera – realizzata dal Centro Teatrale MaMiMò, in collaborazione con Comune di Reggio Emilia e ACER Reggio Emilia con il sostegno della Fondazione Manodori – presentata al Centro sociale di via Don Sturzo, cuore e punto di ritrovo del quartiere cittadino che prende il nome dal martire partigiano Sergio Stranieri, operaio delle Reggiane residente nel quartiere tra il 1923 e il 1944.
All’incontro erano presenti gli ideatori del progetto artistico Cecilia Di Donato e Andrea Buratti, il regista Federico Perugini, i protagonisti del video-documentario che abitano nel Villaggio Stranieri – Massimo e la madre Albertina, Edda, Jennifer, Clara e Maria Eva, i collaboratori di ACER Reggio Emilia Eleana e Mario, oggi in pensione, che seguirono i lavori di riqualificazione dello storico quartiere cittadino, e Giovanni Gilli, ex direttore generale dell’Azienda Casa reggiana e autore de “I gàt dal Stranieri”, colonna sonora del video-documentario.
Accanto a loro, molti abitanti del quartiere, il presidente di ACER Reggio Emilia Marco Corradi, l’assessore alla Casa e alla Partecipazione Lanfranco De Franco e il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi che ha sottolineato: “La storia di questo quartiere è la storia di una città che ha saputo restare unita, conservando quei valori di solidarietà e di coesione sociale che caratterizzano la nostra comunità”. Dopo aver illustrato le attività di riqualificazione in corso sui diversi quadranti della città, grazie a fondi pubblici e alle risorse del PNRR, per la zona di Ospizio il sindaco ha sottolineato che “nel quadrante che va da Porta San Pietro al Campus universitario di Villa Marchi sono previsti investimenti di oltre 50 milioni di euro nei prossimi 5/7 anni, non solo per realizzare strutture, ma per rimettere al centro i servizi, le persone, e l’idea di cittadinanza e comunità che il Villaggio Stranieri rappresenta da sempre”.
Dalla sua fondazione fino a tutta la seconda metà del Novecento, infatti, il Villaggio Stranieri si è caratterizzato per la presenza forte e coesa di operai, di militanza antifascista e socialcomunista.
Un quartiere popolare che a partire dagli anni 2000 ha cambiato completamente fisionomia, grazie a un importante intervento di riqualificazione e investimenti pubblici e privati per circa 30 milioni di euro che hanno migliorato la qualità abitativa dei residenti; la ulteriore chiusura al traffico della strada principale ha reso l’intero villaggio più silenzioso e vivibile.
“Oggi il Villaggio Stranieri conta 246 alloggi pubblici e 192 alloggi privati, in condomini di nuova costruzione o completamente riqualificati” spiega il presidente di ACER Reggio Emilia Marco Corradi, “unacomunità in cui si coglie un senso profondo di appartenenza. Questo video-documentario è particolarmente importante perché raccoglie con testimonianze dirette i bisogni e i suggerimenti degli abitanti per rendere il quartiere ancora più coeso e inclusivo e ci aiuta ad affrontare e gestire al meglio, con l’aiuto degli abitanti, a cui va il nostro ringraziamento per la costante disponibilità e collaborazione, alcune criticità determinate dalla vitalità, dal dinamismo e dai naturali cambiamenti sociali del quartiere”.
Cecilia Di Donato, della direzione organizzativa di MaMiMò, che ha curato il progetto artistico insieme a Paolo Bruini, Andrea Buratti, Luca Cattani e Lara Sassi, ha quindi introdotto la proiezione del video-documentario “nato con l’intento di raccontare uno dei quartieri storici e simbolici della nostra città” ha spiegato Cecilia Di Donato.“Il progetto aveva l’obiettivo di creare un percorso di ascolto, di creazione artistica con al centro l’identità della popolazione del Villaggio, composta da generazioni e provenienze diverse, accomunate dallo stesso luogo di residenza. Ci siamo recati in quelle vie, in quelle strade con la coscienza di non sapere nulla e ci siamo fatti guidare dai ricordi di chi ha vissuto 60 anni lì e da chi c’è appena arrivato e con l’aiuto di ACER Reggio Emilia, abbiamo tracciato un racconto che parte dalla fondazione e guarda all’orizzonte, al futuro, che racchiude ricordi e sogni di chi chiama ‘Casa’ il Villaggio Stranieri”.
Lanfranco De Franco, assessore alla Casa e alla Partecipazione del Comune di Reggio Emilia, al termine della proiezione ha commentato: “Il Villaggio Stranieri è uno dei principali quartieri della città, che ha vissuto un importante riqualificazione urbana accanto al normale ricambio generazionale e all’arrivo, negli ultimi decenni, di nuove famiglie a seguito dei flussi migratori che si sono verificati in tutta la città. Gli occhi lucidi di chi ricorda il quartiere di quando era più giovane sono per noi stimolo a lavorare sul rafforzamento della coesione sociale e dei rapporti di vicinato in un contesto globale in cui la logica dell’individualismo sembra prevalere sulla comunità. In particolare, come Comune, anche in collaborazione con ACER Reggio Emilia, vogliamo investire sui servizi e sugli spazi di prossimità per farli vivere maggiormente e renderli luoghi a supporto dei residenti, per andare a contrastare il depauperamento dell’offerta commerciale a cui abbiamo assistito in questi decenni. Ringrazio quindi Mamimò e Fondazione Manodori per aver reso possibile questo bel lavoro”.
“Riallacciare i fili tra le persone, tenere le porte aperte. La Fondazione Manodori – ha detto il presidente, Romano Sassatelli – ha sostenuto questo progetto con l’intento di contribuire a rinsaldare i legami sociali e rifondare un senso più̀ ampio di comunità̀ e solidarietà̀. La pandemia ci ha insegnato il valore dei rapporti sociali e della condivisione. Questo video dà voce a forme di vicinato che superano le barriere e le diversità ed esprime tutto il valore di essere parte di una comunità”.
Il video “La ballata dello Stranieri. Voci e testimonianze di una Comunità” è pubblicato sul sito istituzionale e sui canali social di ACER Reggio Emilia.