Dopo il lungo periodo delle limitazioni imposte dalla pandemia, durante il quale l’attività è stata necessariamente ridotta e in parte trasferita online, FILEF Reggio Emilia ha ripreso a pieno ritmo i corsi di lingua italiana e le altre iniziative rivolte alle persone di origine straniera. Tutto questo è possibile grazie al lavoro straordinario di oltre trenta volontari che – con grande disponibilità, impegno, spirito di appartenenza alla “squadra FILEF” – consentono di realizzare progetti importanti e ambizioni, danno risposte concrete alle esigenze delle famiglie di origine straniera, in particolare donne e bambini.
I corsi di italiano si tengono nei locali della FILEF, in via Piccinini, sono iniziati in ottobre e proseguiranno fino ai primi di giugno. Gli allievi sono attualmente 72, di oltre una decina di nazionalità e di tre continenti (Africa, Asia, America Latina), per tre quarti donne, in un arco di età che va dai 18 ai 67 anni. Sono suddivisi in sezioni diverse, a seconda del grado di conoscenza della lingua italiana: alle sezioni “tradizionali” – in tutto sei, delle quali due riservate agli analfabeti – ora se ne è aggiunta una specificamente per lavoratori, che offre anche informazioni a proposito dei diritti e della sicurezza sul lavoro.
I volontari che garantiscono l’insegnamento sono 17, due o tre per ogni corso, tra fissi e collaboratori. C’è anche una ex allieva, di origine brasiliana che, al termine del suo percorso di apprendimento, ha deciso di dare una mano come insegnante. Grazie a una convenzione con l’Università, è prevista la possibilità di stages per studenti (in questo momento nell’equipe degli insegnanti è inserita una studentessa). Oltre alle lezioni frontali, la didattica prevede l’utilizzazione di schede, video, app.
Per gli allievi vengono organizzati anche momenti di conoscenza della realtà culturale e territoriale reggiana, con visite ai musei, ai teatri, alla biblioteca. Nella primavera si organizzano incontri con specialisti, su temi individuati insieme agli allievi. Da segnalare alcuni progetti che vengono proposti nei corsi “avanzati”. Uno, già sperimentato, è “Donne che si raccontano”: punta a stimolare l’integrazione attraverso le testimonianze orali delle donne e la “restituzione” attraverso testi scritti in lingua italiana.
n altro progetto importante, che si sta realizzando in questo periodo, in accordo con l’Azienda Usl reggiana e con la Regione Emilia-Romagna, si intitola “Amore a colori”: si confronta con i modi di vivere i rapporti familiari, l’affettività, la sessualità nelle diverse culture e tradizioni dalle quali provengono gli allievi (in questo caso, quasi tutte donne).
Tra le attività ormai consolidate – sempre a cura dei volontari FILEF – sono ripresi anche gli incontri denominati “Mamme a scuola”, i laboratori di cucito e di creatività e i doposcuola per bambini della scuola primaria. Gli incontri con le mamme si tengono due volte la settimana al Villaggio Catellani (vi partecipano 12 donne e altrettanti bambini) e una volta la settimana al Villaggio Foscato (con 7 donne e altrettanti bambini).
I laboratori “Legami itineranti” di cucito (nozioni di base) e creativo (che punta molto sull’uso di materiali di recupero) vengono organizzati insieme al gruppo di donne Le Farfalle di Cella, in primavera e in autunno. Alla fase autunnale, che si è conclusa nei giorni scorsi, hanno partecipato rispettivamente 7 e 9 donne italiane e straniere. Dal laboratorio creativo è nato, tra l’altro, il tappeto dell’amicizia Zarbia, lungo due metri e recentemente donato al Centro per la famiglia straniera dell’Azienda Usl di Reggio Emilia, in viale Risorgimento.
I doposcuola, per i quali ai volontari FILEF si aggiungono due studentesse del Liceo Matilde di Canossa e una studentessa universitaria (al suo secondo anno di volontariato), sono frequentati da 22 bambini dai 6 ai 10 anni: si tengono due pomeriggi la settimana al Villaggio Catellani, in collaborazione con la scuola Don Milani, e un pomeriggio in Gardenia, in collaborazione con la scuola Ada Negri. Da gennaio ne inizierà un altro grazie al sostegno dell’Emporio solidale Dora, che metterà a disposizioni i propri locali. Tutti i doposcuola sono gestiti in collaborazione anche con Officina Educativa, Poli sociali territoriali Sud e Nord e InfoGiovani.
A gennaio dovrebbe partire anche un corso di alfabetizzazione digitale per l’uso dello smartphone, rivolto agli adulti, in particolare alle badanti, e finalizzato alla fruizione di servizi del territorio (identità Spid, Fascicolo Sanitario Elettronico… ): si terrà il mercoledì pomeriggio, per un massimo di 15 partecipanti. In collaborazione con il Soroptimist, è poi in programma “Donne che contano”, un progetto che intende divulgare le informazioni e le modalità utili a tenere in ordine i propri conti.
E’ invece già partito – di concerto con il Comune di Reggio, con la Fondazione Mondinsieme e altre associazioni di volontariato impegnate su questi temi – il progetto “Itaca”, una serie di incontri e di iniziative contro la discriminazione e il razzismo, per costruire città interculturali, per la promozione dell’inclusione e delle diversità.
A Correggio, FILEF gestisce dal 2016 il Centro “Donne del mondo”, mentre a Scandiano collabora con il più recente progetto “Donne in rete”, che attraverso momenti di incontro e di socializzazione intende coinvolgere le madri dei ragazzi che frequentano il locale corso di lingua madre araba. A proposito di lingua e cultura araba, è in via di approfondimento l’idea che FILEF e la Fondazione Mondinsieme vorrebbero concretizzare a Reggio Emilia: la programmazione di appositi incontri in una sede scolastica, in questo caso aperti a gruppi eterogenei di studenti. FILEF mette anche a disposizione la propria sede reggiana per l’insegnamento della lingua madre e delle danze tradizionali ai bambini delle famiglie di origine Tamil.
Tradizionalmente, un altro fronte sul quale FILEF si impegna è lo sport, che già il fondatore Dante Bigliardi indicava come importante occasione di aggregazione e di integrazione per gli immigrati. In particolare, attualmente FILEF continua a sostenere una squadra di calcio, composta da giovani di origine marocchina, e una squadra di cricket, composta da giovani srilankesi, indiani, pakistani, che utilizza l’apposito campo in zona Campovolo, intitolato a Dante Bigliardi.
Da ultimo, ma non certo per importanza, va ricordato il lavoro di front office e di segreteria, fondamentale per il regolare svolgimento di tutte le attività. Le volontarie che se ne occupano tengono aperta la sede FILEF, in via Piccinini 8/a-b il lunedì e il giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 16.30 alle 18.30, il martedì dalle 9 alle 12, il mercoledì dalle 10.30 alle 12. Per tutte le informazioni sono inoltre disponibili il numero telefonico 349 8364933, l’indirizzo e-mail filefreggioemilia@libero.it, la pagina facebook Filef Reggio Emilia.