“Mie Care…”, la mostra fotografica di Valore Aggiunto ad Albinea

L'inaugurazione è fissata alle 18 di venerdì 18 novembre, rimarrà poi visitabile sino al 4 dicembre, dal lunedì al sabato.

Si intitola “Mie Care…” la mostra fotografica che inaugurerà venerdì 18 novembre, alle ore 18, nella sala civica di Albinea. Rimarrà poi visitabile, fino al 4 dicembre, negli orari di apertura dell’adiacente biblioteca comunale, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 e al sabato dalle 9 alle 13.

Raccontarsi è un bisogno che appartiene a ciascuno di noi ed è da questo presupposto che nasce il viaggio. “Mie care” sono le giovani donne protagoniste a cui si rivolge Albert Camus, grande scrittore alla cui frase “Imparavo finalmente, nel cuore dell’inverno, che c’era in me un’invincibile estate” si ispira il tema 2022 di Fotografia Europea.

La narrazione della mostra è stata affidata ad un fotografo autodidatta volontario, Mirko Incerti (18 anni) e ad una Art Director, Elisa Nasi (23 anni).

L’iniziativa è organizzata dal collettivo Valore Aggiunto che è formato da giovani e adulti residenti nei comuni di Albinea, Vezzano sul Crostolo e Quattro Castella, da volontari e da tirocinanti universitari Unimore e Alma Mater. Il gruppo è composto da ragazze e donne che durante una giornata invernale di sole si sono ritrovate insieme in amicizia col desiderio di raccontarsi. Insieme, i Mirko ed Elisa, hanno imparato a valorizzare ognuno, anche attraverso la fotografia. Le donne protagoniste di diverse scene fotografiche si sono sentite al centro di un mondo che non sempre, non qui, va incontro a loro che oggi sono la “cara” a cui scrive Camus.

La mostra è patrocinata dal Comune di Albinea e dalla biblioteca Pablo Neruda.

Il progetto artistico inclusivo “Arte-in”, in cui si inserisce la mostra fotografica, che ha partecipato al Circuito OFF di Fotografia Europea 2022, ha iniziato il suo percorso nel giugno 2021. L’intento è stato quello di scoprire il territorio sotto il profilo artistico, architettonico e naturalistico, al fine di maturare la consapevolezza che la bellezza dei luoghi appartiene a coloro che scelgono di amarli.

L’emergenza pandemica ha costretto a rimuovere le occasioni di socialità, aggravando ulteriormente la situazione di solitudine di gran parte delle persone con delle fragilità; ha cristallizzato la lotta contro gli stereotipi che rifiutano la complessità di ciascuna di loro; ha reso più urgente la necessità di scoprire nuovi sorrisi. Si è dovuto ricostruire. Attraverso il camminare per gallerie, musei e centri storici, si sono create occasioni di piacere con l’ambizione di ricoprire il disorientamento passato grazie a nuove memorie luminose, tranquille.

Le fotografie in mostra rappresentano il bisogno di raccontarsi che appartiene a ciascuno di noi. Queste immagini vogliono essere poco pretenziose, molto inclusive.