Torna domenica 20 novembre, dalle 16 all’Oratorio Don Bosco di Castelnovo, la Festa dei Popoli, un evento nato per celebrare la multi-culturalità e l’accoglienza di un territorio, l’Appennino, che storicamente è al centro di fenomeni migratori: a partire dall’800 con i montanari e le montanare in veste di emigranti, verso il nord e il sud America, il Belgio, la Germania, o anche verso le grandi città di Milano e Genova per cercare lavoro. Poi, dagli ultimi anni del ‘900, si è assistito al fenomeno dell’immigrazione, con stranieri di diverse etnie e nazionalità che hanno scelto l’Appennino come luogo dove vivere e lavorare, integrandosi e portando a un incontro con tradizioni, costumi e usanze che hanno arricchito la società locale, oltre che contribuire alla tenuta demografica del territorio, essenziale per salvaguardare i servizi.
L’evento è stato presentato il 12 novembre in municipio, alla presenza del sindaco Enrico Bini, dal oresidente del Gaom Alberto Campari e da Essadiki Abdelghani, consigliere comunale e tra i referenti dell’associazione culturale Al Bayt.
“La Festa dei Popoli vuole proprio celebrare la pluralità di voci e di sensibilità diverse che oggi abitano la montagna – afferma Alberto Campari, tra gli organizzatori dell’evento – ed evidenziare che esse rappresentano una grande ricchezza. La ricchezza dell’incontro con il mondo, della cultura e della conoscenza reciproca. Il tema della festa quest’anno è “Casa è…”: il significato vorremmo scoprirlo ed elaborarlo attraverso le testimonianze che ascolteremo. Però l’idea è che casa è il luogo dove qualcuno ti accoglie, in ogni parte del mondo, un luogo dove non sei solo. Può essere ovunque si crei una relazione con le persone, dove c’è una comunità ospitale. La festa è un evento che unisce nell’organizzazione molte associazioni del territorio che ringraziamo sentitamente”.
Infatti l’evento ha il patrocinio del Comune di Castelnovo ne’ Monti, ed è proposta dall’Oratorio Don Bosco, il Gaom (Gruppo Amici Ospedali Missionari), l’Associazione culturale Al Bayt, la Croce Verde di Castelnovo Monti e Vetto.
Aggiunge il vicesindaco e assessore alla Cultura Emanuele Ferrari: “Il tema migratorio torna ciclicamente tra quelli di stretta attualità, ma trattato quasi sempre solo in ottica emergenziale. Con questa festa vogliamo proporre una prospettiva ribaltata, per creare un dialogo tra culture, intrecciare le nostre storie con quelle degli altri, dai nostri vicini a quelli che arrivano dall’altra parte del mare. Una prospettiva umana e accogliente, in un territorio, l’Appennino, che ha una comunità ospitale, anche per la sua storia che è stata rappresentata per molto tempo dall’emigrazione”.
Conclude Essadiki Abdelghani: “La base dell’integrazione è la conoscenza reciproca, l’incontro che porta a superare paure e diffidenze. Riuscire a compiere questo passo importantissimo, in un clima di amicizia e convivialità, è l’elemento che in questi anni ha decretato il successo della Festa dei Popoli, che è sempre stata estremamente apprezzata da tutti coloro che vi hanno preso parte”.
Sarà possibile ascoltare le voci provenienti dai vari stand allestiti dagli “amici del mondo” presenti sul territorio appenninico, con testimonianze, musica, immagini, una merenda originale e diversa dal solito, giochi e infine una preghiera interreligiosa contro la guerra e per una fratellanza universale.