Presentazione letteraria con A.V.D. in occasione della giornata nazionale contro la sofferenza inutile della persona inguaribile

Sabato 12 novembre alle 16.30 ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia.

Un momento fra cultura e memoria per la giornata nazionale contro la sofferenza inutile della persona inguaribile. Lo organizza per sabato 12 novembre A.V.D. Associazione Volontari Assistenza Domiciliare di Reggio Emilia.

L’appuntamento è alle 16.30 del 12 novembre ai Sabato 12 novembre alle ore 16.30 presso i Chiostri di San Pietro, in via Emilia San Pietro 44/C a Reggio Emilia, per la presentazione del libro “Di mano in mano” di Domiziano Lisignoli.

L’iniziativa si svolger in occasione della 23sima giornata nazionale contro la sofferenza inutile della persona inguaribile che cade l’11 novembre, per San Martino. Nella sala dei Chiostri, durante l’incontro, sarà esposto il mantello realizzato dalle “amiche di sferruzzo” in ricordo di Genziana, storica volontaria dell’associazione. Sarà l’occasione per ribadire l’importanza delle cure palliative per garantire la miglior qualità di vita possibile alla persona inguaribile e alla sua famiglia, e verrà approfondito il preziosissimo svolto da A.V.D. in questo senso nel territorio reggiano.

“Di mano in mano – Gesti e impronte che fanno la vita e la storia” di Domiziano Lisignoli è un volume pubblicato diversi anni fa con il patrocinio della Federazione cure palliative onlus.che raccoglie fotografie e testi dedicati alle mani: «Dalla nascita all’ultimo istante di vita, sono le mani ad accoglierci, a darci sollievo, a sfamarci, a esprimere le forme più alte di arte, compassione, generosità, creatività, amore», si spiega nel testo. Fra le mani raffigurate, quelle del pianista Stefano Bollani, del cantante Eugenio Finardi, del giocatore di basket Gianluca Basile, del chirurgo della mano Piero Di Giuseppe e del pugile Giacobbe Fragomeni.

«Da sempre il neonato passa dal grembo materno al mondo esterno se c’è chi lo prende con sé, nelle sue mani. Solo se c’è un altro possiamo sopravvivere e, dal concepimento fino all’ultimo respiro, le mani dell’altro incontrano un corpo, riconoscono una persona, confermano noi stessi e l’identità dell’altro», sottolinea Katri Mingardi nella sua introduzione.